Auguri Reyer! 150 anni di gloria orogranata

Lele
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Gli ultimi anni (2020-2022), due rivoluzioni ed una grande squadra per i 150 anni

La stagione 2020-2021 non porta in dote trofei in casa Reyer, ma difficilmente è considerabile come un punto negativo: semifinalista in coppa Italia, supercoppa Italiana e nei playoff, la squadra oro-granata ha dato ugualmente continuità ai risultati ottenuti nelle ultime annate. Per quel che riguarda il parco giocatori i cambiamenti non sono stati molti: sono usciti Udanoh, Goudelock, Pellegrino e Filloy, sono entrati Fotu e D’Ercole con le aggiunte ulteriori di Campogrande, Clark e Jerrells.

L’annata degli oro-granata è penalizzata fortemente da una massiva positività al Covid del gruppo squadra, una situazione che ha di fatto estromesso la Reyer dall’Eurocup nel primo turno con l’ormai famoso back-to-back giocato al Taliercio con Bourg con i lagunari ridotti a 6 giocatori disponibili: una macchia pesante che rende vittima la squadra di De Raffaele, che avrebbe potuto fare buona strada in Europa.

Per quanto riguarda i momenti più alti degli oro-granata nel corso della stagione c’è certamente il quarto di finale delle F8 di Coppa Italia giocato contro i futuri Campioni d’Italia della Virtus Bologna: un match bellissimo ed intensissimo con la Reyer sempre al comando delle operazioni guidata dal duo Bramos-Tonut e dalla presenza di De Nicolao nei momenti topici. Una sfida tatticamente perfetta quella disputata dai veneti, presentatisi al Forum senza Fotu e Vidmar (infortunati) e vinta dagli esterni.

La svolta – purtroppo non positiva – arriva a fine febbraio con Mike Bramos fermatosi a Sassari per un grave infortunio: lesione parziale della fascia plantare per il capitano e stagione ormai finita per l’esterno di De Raffaele.

Proprio nel playoff il successo in una Serie incredibile contro Sassari dà la dimensione di cosa significhi la parola spirito d’appartenenza per la Reyer: in una G5 drammatica gli oro-granata – sotto di 19 a pochi minuti dal 30′ – rimontano la partita con un indemoniato Stone, rovesciano l’incontro con Chaoppell e Tonut e volano in semifinale, dove usciranno poi 3-0 con Milano.

La stagione successiva è quella dei maggiori cambiamenti, anche se non così imponenti: salutano Chappell, Campogrande, Clark, Jerrells, Fotu e Vidmar, con gli arrivi di Tarik Phillip, Victor Sanders, Martynas Echodas, Vasilis Charalampopoulos, Jeff Brooks e Michele Vitali a provare a dare qualcosa di nuovo in termini di entusiasmo.

Purtroppo buona parte di questi giocatori lascerà non un gran ricordo in termini di prestazioni, con conseguenti tagli ed aggiustamenti: out Phillip, Sanders, Charalampopoulos, dentro Theodore e Morgan. Con l’innesto del play ex Olimpia la Reyer ha svoltato in positivo la stagione passando da un undicesimo posto in classifica ad un più nobile quinto a fine regular season. In Eurocup – complici diversi infortuni – gli oro-granata hanno perso agli ottavi in Francia contro Boulogne Metropolitans.

Ai playoff – dopo una grande rimonta – la squadra di coach De Raffaele subisce la grande freschezza della neo-promossa Derthona e dopo aver vinto G1 in Piemonte perde 3 partite consecutive (2 in laguna) uscendo di scena subito.

Proprio la stagione 2021/2022 ha fatto da spartiacque verso un cambio massivo di interpreti: via buona parte del gruppo vincente e storico, sono rimasti i soli Bramos, De Nicolao e Watt in aggiunta a Brooks. Tra gli altri hanno salutato grandi protagonisti come Tonut, Stone, Daye e Mazzola, oltre a Cerella: un cambio netto, un taglio con il passato che ha portato ad una rivoluzione imponente e definitiva.

Sono arrivati nell’estate del 150° anno di Reyer giocatori di grandissimo spessore come Jayson Granger, Riccardo Moraschini, Marco Spissu, Allerik Freeman, Yankuba Sima, Amedeo Tessitori, Derek Willis e due ottimi giocatori come Jordan Parks e Matteo Chillo . Tra esperienza d’Eurocup/Eurolega, fisicità, leadership e abitudine a giocare un determinato tipo di partite ci si aspetta di rivedere la squadra lagunare tra le protagoniste del campionato ed in Europa. Servirà tempo e pazienza come per la prima Reyer vincente del 2017, ma le premesse per far bene ci sono tutte, a maggior ragione se ci sono 150 anni di storia da onorare.

STONE E LA REYER: “UN GRUPPO DI FRATELLI, FAR PARTE DEI 150 ANNI DI STORIA MI RENDE ORGOGLIOSO”

(12/14, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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