La lavagnetta di ED #6: Milano-Bologna on the blackboard

Andrea Ranieri
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È finalmente tempo di Milano-Bologna anche in Eurolega, a ben venticinque anni dall’ultimo incrocio continentale. La lavagnetta di Eurodevotion, per l’occasione, si propone in una veste originale e analizzerà per voi due particolari situazioni offensive delle due formazioni. È l’ennesimo scontro delle ultime stagioni per le due compagini più vincenti della pallacanestro italiana, tornate anche ai massimi livelli europei. È anche un nuovo capitolo dell’infinita saga delle panchine che vede protagonisti Ettore Messina e Sergio Scariolo, forse le due migliori menti mai prodotte dal basket italiano e doppi ex della partita.

L’avvio europeo, per la verità, non è stato brillante per nessuna delle due squadre. Milano ha perso l’identità difensiva dello scorso anno e continua a non trovare la fluidità offensiva che il talento del roster richiederebbe (3-3 il record). La Virtus solo a tratti mostra quel bel basket che l’ha sempre contraddistinta nella gestione Scariolo e ha già buttato al vento due vittorie importanti contro Zalgiris e Asvel (2-4 in questo caso). Per entrambe è dunque imperativo vincere. Noi ci addentriamo in Milano-Bologna anche con il contributo di coach Max Frontini.

Milano-Bologna: l’elbow rip di Ettore Messina

In vista di Milano-Bologna una situazione di elbow rip utilizzata dai padroni di casa

Anche in Milano-Bologna per i meneghini sarà imperativo mettere in ritmo i propri tiratori, cosa che finora questi ultimi hanno dovuto fare perlopiù grazie al loro talento individuale. Per questo noi analizziamo, ricavandola addirittura dalla preseason, la situazione di elbow rip, ovverosia il caso di un blocco cieco (portato quindi sulla schiena del difensore) mentre la palla si trova sul gomito della lunetta.

Entriamo nei dettagli delle immagini. Billy Baron esegue la rimessa di inizio quarto per Kevin Pangos, che conduce il pallone nella fascia centrale del campo. Kyle Hines prende posizione contro il proprio uomo tra il gomito e la guardia del lato sinistro, ricevendo così il pallone, mentre Baron ha tagliato verso la linea del tiro libero.

Appena passato il pallone, Pangos riceve un blocco cieco dallo stesso Baron. La difesa giustamente non si stacca dal numero dodici bianco, ed è il lato debole a impedire la ricezione di Pangos sul taglio. A questo punto però Baron è bravissimo a sfruttare il momento in cui il difensore si rilassa e sprinta a giocare un handoff con Hines, il quale, con il solito blocco granitico, fa schiantare il difensore e apre un buon tiro da tre punti.

Ecco la nostra chiave biancorossa per Milano-Bologna: creare situazioni per i tiratori e coinvolgere gli esterni della V in collaborazioni difensive.

Milano-Bologna: le collaborazioni tra interni di Sergio Scariolo

Milano-Bologna: una collaborazione interna tra Shengelia e Bako

La chiave di volta bianconera per vincere Milano-Bologna sta invece, almeno secondo noi, nel gioco interno, soprattutto ora che è rientrato nei ranghi un fuoriclasse della materia come Tornike Shengelia. Non parleremo di cose straordinariamente complesse, ma evidenzieremo la capacità che ha la Virtus di far collaborare i due lunghi in campo.

Dalla partita contro l’Asvel vediamo una situazione specifica. Con il pallone gestito da Milos Teodosic sul lato sinistro, un blocco di Alessandro Pajola (che nel video non vediamo) permette a Shengelia di prendere posizione davanti al proprio difensore e ricevere il pallone spalle a canestro. Fuori dall’arco non c’è particolare movimento, quindi il georgiano attacca la linea di fondo, dove viene in realtà anche un po’ invitato dall’Asvel, pronto ad aiutare con il difensore di Ismael Bako.

Qui viene fuori la capacità di collaborare. Bako, che tirando da fuori farebbe automaticamente abortire l’azione d’attacco dei suoi, gioca in una posizione dove non risulta essere un uomo in meno: sul post basso di lato debole con due piedi fuori dall’area (evita così i tre secondi). Nel momento in cui Shengelia attacca il fondo e il suo difensore va ad aiutare, occupa il cuore dell’area, creando una linea di passaggio pulita e la conseguente schiacciata, dato che nessuno scala dal lato debole. Saper giocare contro la difesa e sulle proprie caratteristiche: intelligenza.

Milano-Bologna si gioca dunque tra talento perimetrale e dimensione interna, noi attendiamo solo di capire chi avrà la meglio.

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