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Barça ospite alla Fonteta per quello che è stato il “partidazo” della Jornada 6 di Liga Endesa. In campo due squadre reduci da impegni europei dall’esito molto positivo.
Solo 350 km, tutti da percorrersi lungo la AP-7, meglio nota come Autopista del Mediterraneo, separano il capoluogo catalano da quello della Comunitat Valenciana.
Molto di più separa due club che hanno storia e presente assai differenti, costruiti su basi diametralmente opposte ma tuttavia entrambi ai vertici del basket iberico.
I “taronja” affrontavano la gara forti della W contro Berlino di giovedì, mentre i “blaugrana” arrivavano da un venerdì sera addirittura dominante contro Milano.
Il peso di tali sfide europee non si può non sentire, ma alla Fonteta va in scena uno spettacolo di pregevolissima qualità.
Ha vinto il Barça e lo ha fatto con merito sulla base di una prova solida e convincente, spesso vicina alla perfezione. 80-92 il finale.
LA GARA
Primo tempo semplicemente stellare del Barça! Valencia non gioca per nulla male ma è travolta dalla marea blaugrana.
40-55 il parziale, 9/14 le triple ospiti che aggiungono 12/23 da 2, 17 rimbalzi e solo 4 perse giocando ad un ritmo straordinario. Higgins a quota 11 con Satoransky e Laprovittola a 10 protagonisti tra i catalani, che scavano il divario anche grazie a 6 rimbalzi offensivi contro 1 solo avversario. Chris Jones fa il possibile tra i taronja che però hanno concesso troppa libertà sul perimetro agli uomini di Jasi.
Terzo quarto meno brillante offensivamente ma sempre assai intenso. Una chiamata arbitrale al limite, uno di quei casi in cui si potrebbe fischiare in entrambe le direzioni, fa esplodere il palazzo ed Alex Mumbrù. Doppio tecnico ed espulsione. Barca a +17 sul 60-77, gli arbitri, come quasi sempre, non c’entrano nulla. Kalinic spiega basket senza bisogno di statistiche eclatanti.
Valencia non molla ma non arriva mai oltre la doppia cifra di svantaggio. Il punto esclamativo è un classico tiro di Higgins dai 4 metri, marchio di fabbrica. +19 a 5′ dal termine vuol dire sipario.
LE CHIAVI
Prima di ogni discorso relativo a ciò che ha deciso la sfida, un’annotazione importante: la nuova regola della Liga che permette alle squadre di rimettere il pallone senza il tocco degli arbitri nella propria metà campo è una manna dal cielo per il gioco per chi ne apprezza tiro, velocità ed emozioni. Copiare subito, senza esitazione.
I rimbalzi alla fine sono quasi uguali, 33/32 catalano, ma i buoi sono scappati nel primo tempo.
Il 13/24 da tre blaugrana è fondamentale, rispetto al 9/29 “taronja”, tuttavia la parte fondamentale del gioco della squadra di Jasikevicius è stata la capacità di fare sempre la scelta giusta. Vuol dire avere giocatori intelligenti prima che forti, vuol dire avere un allenatore super in panchina.
MVP
Altra prova perfetta di Nico Laprovittola, ormai chiaramente leader della squadra. Dopo i 25 contro Tenerife arrivano i 21+4+4 contro Valencia.
Le statistiche stagionali sono eccellenti, l’impatto nei momenti decisivi è devastante.
Ma se parliamo di MVP non possiamo non guardare alla panchina. Jasi presenta una squadra perfetta che in tre giorni fa a pezzi sia Milano che Valencia mandando un messaggio chiaro a tutte le rivali. La gente parla, Saras allena.
A fine gara lo stesso Jasi elogia i suoi: «Siamo stati spettacolari in attacco, mentre in difesa ci è mancato qualcosina». Fran Fermoso, voce di Movistar di grandissima competenza nonché di un’eccezionale capacità di coinvolgere gli ascoltatori, incalza Lapro: «E’ una mia sensazione oppure Jasi quest’anno è un po’ più generoso con gli elogi?». “Dinamittola” se la ride… no, non è solo una tua sensazione Fran. Qualcosa è cambiato in Catalunya.
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