Il “clásico” è del Barça. Non bastano al Real gli eroismi di Deck

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Clásico non esaltante come in tante altre occasioni e vittoria blaugrana. Satoransky da una parte e Deck dall’altra i protagonisti.

E’ sempre la gara più bella, in qualunque contesto. A volte accade che possa non essere trascendentale, come accaduto al Palau. Nulla di strano a metà ottobre.

Al “clásico” di ieri sera ci si è arrivati con sensazioni opposte per le due grandi di Spagna. Un Real dal percorso netto sinora, tra Supercoppa, Liga ed Eurolega (6/0) ed un Barça a volte poco convincente, sconfitto dagli eterni rivali a Siviglia per il primo titolo stagionale, con una sconfitta in Liga (Gran Canaria) e KO anche all’esordio continentale in maniera abbastanza netta con l’Olympiacos.

Successo 75-73 degli uomini di Jasi, ottimi per oltre 30′ ma disattenti negli ultimi minuti tanto da mettere a repentaglio una W che pareva cosa fatta.

LA PARTITA

Il Barça prova a scappare sulle ali del primo vero Satoransky in stagione. Gli avversari barcollano, non crollano ma continuano a non essere realmente competitivi.

Sancito il 40-30 tennistico di fine primo tempo, la gara continua con il controllo dei padroni di casa che vanno sul 69-52 a 7′ dal termine. E’ finita? Sì, lo pensiamo tutti abbondantemente.

Timido inizialmente il tentativo di “remuntada” madridista. 69-58 a 5’12” ma ancora 73-60 a 4’26”.

Inizia il “Gabriel Deck” show, molto aiutato da un Barcellona che si ferma improvvisamente. Un libero di Higgins ridà il +12 con 3’57” da giocare, divario ancora in doppia cifra a 2’37”.

I possessi locali diventano una sorta di psicodramma. Persa di Higgins e poi di Laprovittola, 1/2 di Vesely in lunetta, altro pallone al vento del play argentino che nell’attacco seguente viene stoppato indovinate da chi? Sì, proprio Deck che va in lunetta per il 75-73 a 15″ dalla sirena.

Rimessa allucinante sempre di Laprovittola e Real col pallone per pareggiare o vincere.

Chus Mateo sceglie la soluzione più ovvia e scontata, blocchi per Llull che trova una tripla per lui abbastanza comoda, quasi troppo. Ferro e W Barça. Andare per il pareggio con una penetrazione forse avrebbe aperto scenari diversi.

LA CHIAVE

Intensità, rapidità e concentrazione.

Il Barça inizia con le marce alte per dare un indirizzo chiaro alla gara, il Real appare inizialmente in clima da gita scolastica.

Troppo lenti e macchinosi i madrileni, incapaci di imporre il ritmo che prediligono anche per l’ottima transizione difensiva blaugrana. La palla circola troppo lentamente, sembra quasi in modo pigro.

Di contro i padroni di casa appaiono perfettamente sul pezzo a livello di concentrazione, almeno per oltre tre quarti di gara.

Il 32/27 a rimbalzo, unitamente al 22/15 nella ratio assist/perse è significativo. Il dato Real è 16/11, nemmeno male, ma esplicativo della gara sotto ritmo disputata dagli uomini di Mateo.

La tripla finale di Llull poteva dare una vittoria francamente immeritata. Tutto il Palau ed ogni spettatore del continente sapeva che avrebbe tirato Sergi. Forse una soluzione differente, magari cercando i due punti per il supplementare non sarebbe stata male. Anche perchè a quel punto l’inerzia era già e sarebbe stata poi tutta “blanca”.

MVP

I 7511 del Palau si godono i primi momenti del vero Satoransky, quello che ha in canna la tripla doppia praticamente ogni sera.

Ad inizio gara fa a pezzi il Chacho attaccandolo senza pietà, per tutti i 25’54” in campo è il faro della squadra, attivo sui 28 metri ed in grado di essere minaccia totale per gli avversari.

L’infortunio rimediato in preparazione ad Eurobasket sembra alle spalle, la condizione sta arrivando. Confermiamo due concetti: Satoransky al 100% e vedremo un Barça vero e da titolo, inoltre con Lapro può formare una coppia eccezionale.

12 con 5/7 dal campo, 7 rimbalzi, 5 assist, 6 falli subiti ed una sola persa. Per quella tripla doppia è solo questione di tempo.

Benino Vesely, capace di trasformare ogni volta che viene pescato dai compagni, tuttavia ancora poco efficace a rimbalzo (1) e con quel -14 di +/- che non sarà statistica generalmente troppo veritiera ma qualcosa dice.

Oltre al guerriero Deck (tutti suoi i punti Real dal 73-60 al 75-73 finale) uno dal rendimento costantemente alto, nel Real si ha finalmente un ottimo contributo da Cornelie, uno che può fare canestro sempre con quella manina mica male.

Per il resto 35 minuti, forse di più, di lentezza e pigrizia non danno altre indicazioni positive. Stecca anche Tavares. per una volta può succedere anche a lui, soprattutto se non viene mai innescato (2/3 al tiro) da un playmaking che è stato largamente insufficiente.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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