Tenerife rimane imbattuta, sgambetto al Cazoo Baskonia

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La terza vittoria consecutiva della truppa di Vidorreta si consuma con la capitolazione casalinga del Baskonia nel rush finale

La Jornada 3 di Liga Endesa, in quello che era a tutti gli effetti uno scontro di vertice della pallacanestro spagnola, premia i detentori della Champions League, che riportano nei loro binari la partita in un frenetico ultimo quarto. Essendo riusciti ad infilare le giocate decisive per la vittoria, i ragazzi di Vidorreta si confermano protagonisti di un ottimo inizio di campionato.

Il Baskonia invece trova il secondo sgambetto del suo inizio di stagione, dopo la prova ambivalente del Palau, sebbene in settimana un altro successo in campo iberico sia arrivato, però in Eurolega.

Baskonia - Eurodevotion

Tenteremo quindi di riassumere i contenuti di uno del match più in vista della serata di ACB nel nostro consueto format di racconto.

Un primo strappo canario

L’inizio di gara è molto confuso, con una pallacanestro di qualità mediocre. Il Baskonia scende sul parquet con poche idee, Tenerife non brilla ma tiene il campo in modo più consapevole e tanto basta a costruire il primo vantaggio della partita, il +9 con cui i canari sorprendono i baschi ad inizio secondo quarto.

La premiata ditta Huertas-Shermadini è sinonimo di grande mestiere, sagacia tattica e pulizia tecnica, riesce così con ottima intesa a mettere in difficoltà i piedi non velocissimi di Kotsar sui giochi a due e a rappresentare una produttiva, seppur semplice, risorsa per l’attacco di Vidorreta.

Tenerife non è eccezionale, neppure incredibilmente fantasiosa, frizzante o varia, ma sicuramente appare più lineare nell’approccio alla partita. Il ritorno in transizione basco è spesso pigro, l’attacco pare disorientato e lacunoso, con l’unico grande riferimento, che pur appare già così fortemente leader e depositario dei destini dei rossoblù, in Darius Thompson.

Il suo attacco dal pick and roll è risorsa primaria nella prima fase di partita, con il suo classico floater dopo il blocco. Markus Howard è ancora nel tunnel delle difficoltà di ambientamento, fase che evidentemente richiede ancora un po’ per essere superata, con scelte di tiro, ma anche degli spazi da cercare e da occupare in campo, davvero poco convincenti.

Diviene chiaro quindi serva una manovra offensiva efficiente e corale per sperare di vincere in queste condizioni, valore che per Baskonia latita, mentre per Tenerife sembra spiccare il volo nei secondi 10′ di gioco, quando gli ospiti iniziano a trovare ritmo e fluidità, attaccando con grande pazienza nella ricerca dei punti deboli della difesa basca.

Una nuova verve offensiva e il cambio di passo Baskonia

E’ quindi quello delle secche offensive il punto su cui ha battuto un acceso timeout di Joan Penarroya in questa fase. Condivisione del pallone, spaziature, volontà di muovere la difesa e di cercare i compagni…

Il cambio di passo parte infatti da qui e da questo momento lentamente si innesta la reazione basca, con uno spaccato di partita tra fine secondo quarto ed inizio terzo che sarà ampiamente favorevole ai padroni di casa.

La palla torna a girare, si iniziano a intravedere altri protagonisti, come un volitivo Hommes ed un chirurgico Giedraitis che impatta la sfida con un uno-due micidiale dall’arco. Emozionalmente la squadra si accende e coinvolge il pubblico.

Darius Thompson illumina con le sue visioni dal pick and roll su tutto lo spettro offensivo e con imbeccate perfette ai lunghi a rimorchio in transizione (8 assist a fine gara), iniziano ad giungere ottimi rifornimenti sotto canestro a Kotsar, che sembra cominciare a carburare, si spalancano praterie sugli angoli per tiri in ritmo, una chance catalizzata in primis da un sorprendente Raieste.

L’estone è scintillante da tre (4/5 dai 6,75m), coraggioso e molto combattivo. Lotta parecchio anche in difesa, dove Penarroya oppone lui e Costello nella difesa sul pick and roll di cui avevamo parlato sopra.

Raieste sul piccolo garantisce fisicità e protezione per Howard, non esposto sulla palla, ma anche ruvidezza sul cambio difensivo contro il lungo, così come Costello, un vero e proprio ‘mister utilità’ in queste situazioni, con la sua mobilità è in grado di tenere sugli scivolamenti l’handler di turno.

Il festival delle triple, il frenetico finale

Il team di Vidorreta attende però che passi la tempesta, tiene e, con tutte le difficoltà del caso, resiste e oppone le sue armi. E’ con queste premesse che si arriva all’ultimo quarto, dove si innesca un vero e proprio botta e risposta, con grandissimo focus sulle conclusioni dall’arco.

Ne esce un festival delle triple, una sagra dei frombolieri tra due delle migliori squadre dalla lunga in questo avvio di ACB (Baskonia è prima, Lenovo terza nella graduatoria di realizzazioni medie). Le percentuali sono ottime per entrambe le compagini, 11/26 della squadra canaria (42%) e 13/30 per quella basca (43%), la sfida appare sempre più serrata.

A tirare fuori le castagne dal fuoco nella condizione d’equilibrio massimo, infatti, non possono che essere che i due migliori tiratori di Vidorreta, Sasu Salin (5/8) e Jaime Fernandez (3/6).

Lo spagnolo è il vero giustiziere dei baschi, visto come ha comincia nel crunch time a spargere il panico nella retroguardia basca. Dapprima attaccando Howard con costanza, un chiaro target defender dell’attacco dei canari, propiziando due bombe per i suoi, poi seccando qualunque difensore gli venisse opposto, da Giedraitis a Marinkovic. Del suo bottino di 19 punti, 10 sono stati realizzati nel quarto finale.

Il finlandese, quindi, ha solo sferrare il colpo finale. Penetrazione e fallo subito, con il 2/2 che propizia il definitivo vantaggio. Baskonia annega in attacchi inconcludenti che si concludono con tentativi impiccati e forzati nelle mani di Thompson, cui viene chiesto di pagare la cauzione per tutti.

La scarsa lucidità basca chiude il discorso, il 12-2 nell’ultimo spaccato di gara manda i titoli di coda.

Photo credit: Liga Endesa e Baskonia Twitter, ACB.com

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