GERMANIA-GRECIA: greci spazzati via, è festa tedesca

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Ha dell’incredibile quanto successo nel quarto di finale di questa sera tra Germania e Grecia, con i padroni di casa che dominano letteralmente gli avversari e volano in semifinale, dove affronteranno la Spagna di Sergio Scariolo. Il punteggio finale dice 107-96.

GERMANIA

IL DOMINIO DELLA GERMANIA

I tedeschi non solo vincono, ma annichiliscono una Grecia priva di idee e soluzioni togliendole ogni punto di riferimento.

Innanzitutto va menzionata la clamorosa difesa su Giannis, specie nel terzo quarto, quando, grazie ad una zona adattata, è stata tolta ogni penetrazione diretta al ferro alla superstar greca e gli sono state anche negate tutte quelle linee di passaggio che aveva trovato in questo europeo fino ad ora.

Da sottolineare anche come questo sia stato possibile grazie a corpi lunghi e dinamici su cui poche nazionali possono contare, ma che l’ha Germania ha e in abbondanza. Theis fa un lavoro eccelso in marcatura diretta su Antetokounmpo, Wagner è bravissimo ad aiutare senza perdere riferimenti, e Thiemann è capace di dare una presenza a rimbalzo sulle conclusioni avversarie che si rivela fondamentale a lungo andare.

Il conteggio a rimbalzo dice infatti +14 (!!) Germania, frutto sì di innumerevoli conclusioni sbagliate dalla nazionale di Itoudis, ma anche di un lavoro certosino nel togliere quanti più possessi aggiuntivi agli avversari, che notoriamente fanno di atletismo e fisicità il proprio punto di forza.

A tutto questo si aggiunge una prestazione offensiva semplicemente eccezionale, in primis dalla lunga distanza, dove il 17/30 finale è indicativo della serata magica vissuta dalla Germania. Attenzione però, serata magica non vuol dire che non ci sia una preparazione meticolosa dietro i tiri presi, e le uscite per Obst o la circolazione di palla perimetrale sono l’esempio lampante dei meriti di Herbert e del suo staff.

Lo avevamo detto dopo la gara con la Repubblica Ceca e si è avverato: se la Grecia non avesse trovato pericolosità dal perimetro, contro la Germania sarebbe stata durissima. Per una volta ci abbiamo preso.

CONSIDERAZIONI SPARSE ED EVENTUALI

La prima considerazione che mi sento di fare è che possiamo parlare di numeri, tattiche, rotazioni e tutto quello che vogliamo, ma quando non hai NULLA da chi non si chiami Giannis (eccetto Larentzakis) non puoi vincere. E non puoi vincere perchè, per fortuna, la pallacanestro è uno sport di squadra, e, in quanto tale, l’applicazione di più uomini riuscirà sempre a limitare il singolo, per quanto questo sia una assoluta forza della natura.

Altro pensiero che avevo e che si è rafforzato dopo questa sera è che, di fronte a tre superstar come Antetokounmpo, Doncic e Jokic, si siano trascurati, nelle varie analisi, tutti quei giocatori di alto livello Eurolega o Nba che non fossero su questo podio sacro. La Germania di questi giocatori ne ha e ne ha tanti, Theis e Schroder su tutti: il primo è una dinamo vivente di energia, che lotta su ogni pallone e difende in maniera magistrale in ogni situazione, mentre il secondo è il classico “pazzo” dotato di un talento smisurato che, se in giornata, risulta inarrestabile. Oggi è stato così e si è visto, chapeau ai tedeschi.

Non si può poi non pensare alla bellezza di Franz Wagner, ala di 208cm che si muove come un piccolo, tira e palleggia come una guardia, ma ha la lunghezza e il corpo del prototipo del giocatore “moderno”. La sua partita è qualcosa di assolutamente abbacinante, con triple in step back in faccia a Giannis, partenze in palleggio fulminanti e un tocco morbidissimo. Il ragazzo è del 2001, ha dunque 21 anni, e ho come l’impressione che nel prossimo decennio sarà un punto fermo della Germania e del basket europeo in generale. CLAMOROSO.

L’ultima considerazione riguarda invece la Grecia. Se è vero che alla fine vince solo uno e non si possono considerare perdenti, nel senso disfattista del termine, tutti gli altri (dal Vangelo secondo Alberto), è altrettanto evidente come la sconfitta di questa sera e la conseguente uscita da Eurobasket siano arrivate ampiamente prematuramente rispetto alle aspettative di chiunque, ma della Federazione greca e degli stessi greci soprattutto. E’ chiaro che in queste situazioni non c’è mai un solo colpevole verso cui puntare il dito, sarebbe assurdo, però alcune riflessioni andranno sicuramente fatte, se non altro perchè questo è stato per alcuni giocatori l’ultimo europeo e per altri l’ultima occasione di giocarlo nel pieno della carriera.

La Germania vince, stravince e va in semifinale, dove ad attenderla c’è la solita ma inaspettata Spagna di Don Sergio Scariolo, in una sfida che si preannuncia scoppiettante.

Ora, per entrambe, è lecito crederci davvero.

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