Shavon Shields, il ritratto di una superstar totale

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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL GIOCATORE

Shields è un giocatore all-around e two-way. Insomma, traducendo in italiano, è quanto di più completo si possa trovare nel basket contemporaneo. Per caratteristiche fisiche e tecniche è lo specimen perfetto per la pallacanestro moderna, un’ala atletica di 201 cm per 97 kg, in grado di giocare anche da guardia in sistemi pesanti e strutturati e di difendere su qualsiasi avversario sul perimetro.

Il repertorio offensivo è totale. Shields sa costruire dal palleggio, sia in situazione di blocco sulla palla che di isolamento, sfruttando ottime qualità di ball-handling, un primo passo rapido e qualità fisiche e atletiche che gli danno spesso vantaggio sul difensore diretto.

Nonostante i miglioramenti costanti nel tiro pesante, sia come spot-up shooter che dal palleggio, le sue aree di maggior efficacia sono il verniciato e, soprattutto, il mid-range, in antitesi con il trend del basket moderno, fatto di tiri al ferro e dall’arco, ma arma determinante a livello di Eurolega, dove le difese sono più accorte nella protezione dell’area e del perimetro.

Shavon Shields difende il pallone dalla pressione di Lorenzo Brown

Quando è lanciato in palleggio, Shields ha capacità per arrivare con forza al ferro e un fisico robusto per assorbire i contatti, ma il suo movimento più affidabile è probabilmente il pull-up dalla media distanza dopo aver disorientato il difensore con finte dal palleggio o per anticipare l’intervento in aiuto di un secondo avversario dal lato debole o dal centroarea.

Le capacità di lettura del gioco, per quanto buone, sono migliorabili. Shields tende a forzare in isolamento o ad accontentarsi di conclusioni dal mid-range a minor percentuale nelle fasi più confusionarie o finali di partita, quando la lucidità mentale cala per la fatica. E anche il numero degli assist, tendenzialmente sempre compreso tra i 2.0 e i 2.5 a partita, potrebbe essere alzato considerando la mole di gioco che passa tra le sue mani. A 28 anni, si affaccia ora alla stagione della grande verità.

Shavon Shields al tiro contro Kyle Weems nella finale scudetto tra Olimpia Milano e Virtus Bologna

L’efficacia offensiva va di pari passo con quella difensiva, aspetto che lo ha reso sin dalle sue prime partite il giocatore perfetto per il sistema di coach Ettore Messina. Shields ha le qualità mentali, fisiche e atletiche per difendere su tutti i ruoli perimetrali, ed è spesso l’uomo cui viene affidato l’attaccante avversario più pericoloso, che sia un grande playmaker, un tiratore formidabile o un’ala bidimensionale.

Quei 201 cm lo rendono un difensore perfetto nelle situazioni di cambio sistematico sul pallone cavalcatissime da coach Messina. Shields ha la capacità di reggere fisicamente contro i lunghi una volta lasciato il proprio uomo tra le mani di big-man difensivi eccelsi come Kyle Hines o Nicolò Melli. Da non sottovalutare, infine, il suo apporto come rimbalzista aggiunto. Nella sua ultima stagione di Eurolega ne ha raccolti 3.6 (3.9 in campionato), importantissimi per una squadra come l’Olimpia che, per strutturazione fisica, tende a soffrire vicino a canestro contro avversarie più muscolari, atletiche e pesanti.

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