Virtus, mercato concluso? Mai dire mai

Balbo
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Quella 2022/23 per le V nere, con l’Eurolega conquistata a suon di sacrifici e vittorie sul campo, sarà la stagione della verità.

I bianconeri tornano nella massima competizione continentale e dovranno confermare le ambizioni di una società affamata di successi. Gli obiettivi saranno due, in attesa di una licenza pluriennale: conquistare la partecipazione alla prossima Eurolega centrando le prime otto posizioni e soprattutto, nonostante le vittorie della Champions e dell’Eurocup che rendono la Virtus l’ultima squadra italiana ad aver alzato al cielo coppe continentali, riaffermare una certa credibilità anche a livello Eurolega dopo la nefasta esperienza della stagione 2007/2008.

La Virtus targata Segafredo si appresta ad affrontare questa nuova esperienza continentale a testa alta, con sguardo lucido e postura da guerra.

Gli acquisti di Jordan Mickey, Ismael Bako, Lundberg e Semi Ojeleye mostrano delle aggiunte con una muscolatura che irradia un’aura di buona salute.

La nuova Virtus di coach Scariolo sarà una squadra votata alla difesa, un grande cambiamento rispetto alla versione precedente portata a far un canestro in più dell’avversario.

Ma il mercato bianconero è realmente concluso?

Le uscite di Alibegovic, Tessitori, Udoh, Sampson e Hervey; a fronte di sole due entrate nel settore lunghi, rende inevitabile un altro acquisto da piazzare sotto le plance. Nonostante la conferma di Toko Shengelia, che diventerà ufficiale a breve, e la possibilità di veder riempire lo spot di 4 da Ojeleye.

Le uscite di Alibegovic e Tessitori hanno alimentato lo scontento di buona parte dei supporters bianconeri soprattutto per gli obblighi della quota minima di italiani da schierare in campionato. Gli addii di Udoh e Sampson sono passati quasi inosservati, forse un po meno per le casse della società, mentre la partenza di Kevin Hervey è stata quasi incassata con un’ovazione.

Il lungo ex Kuban dopo un inizio promettente, durato un mesetto scarso, ha perso totalmente la bussola, tra infortuni e limiti caratteriali. Le tante attese del coach bianconero sono state disattese dalla stagione dell’americano, ma d’altronde anche i primi contatti di Colombo con gli indigeni furono amichevoli, nessuno si immaginava cosa sarebbe successo negli anni successivi. Sicuramente l’inizio di stagione, nonostante le ottime referenze dovute alla stagione vissuta con la canotta di Kuban, non avevano fatto pensare al coach bresciano di aver trovato il “quattro” perfetto, ma nemmeno quel fantasma che si trascinava in campo nella seconda parte di stagione.

Il mercato della Virtus non si dichiara concluso perchè nello spot di cinque, con i soli Jaiteh e Bako, i bianconeri pagano in termini di tonnellaggio ed esperienza a livello di Eurolega.

Il mercato della Virtus non si dichiara concluso perchè la Segafredo ci ha abituato a grossi colpi durante la sessione invernale. Probabilmente la società bianconera è tra le più pronte alle occasioni che sbucano durante il corso della stagione; lo dimostrano il colpo Belinelli e l’anno successivo il doppio arrivo targato CSKA Shengelia/Hackett, senza dimenticare Cordinier preso a stagione in corso in seguito all’infortunio di Abass.

Il mercato della Virtus non si dichiara concluso perchè, nonostante la possibilità di veder spesso e volentieri Shengelia e Mickey da cinque, i bolognesi ci hanno abituato a colpi di scena inattesi.

Al momento chi giudica il mercato della Virtus appena sufficiente con “soli” quattro acquisti non ha fatto i conti con Toko Shengelia e Daniel Hackett che quest’anno inizieranno direttamente la stagione con i bianconeri – fattore non trascurabile per due uomini carismatici come i due ex Cska; dimentica che nel “settore italiano” in più ci saranno Nico Mannion e Awudu Abass, chiamati alla riscossa dopo una stagione sfortunata che in termini concreti ha privato le Vu nere di due elementi chiave dello scacchiere dei sogni di Scariolo.

Come ci insegna Machiavelli: Il tempo è il padre della verità. La dirigenza bianconera ha decorato il corpo della creatura di coach Scariolo con perle e gioielli di giada. In attesa dell’ultimo gioiello, la Virtus è chiamata all’occasione tanto attesa.

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