Bologna-Milano, 10 (x 2) possibili chiavi al via di gara 1

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Bologna-Milano, finalmente, in campo questa sera alle 2100 per gara 1 di finale. Vi proponiamo diverse situazioni che potrebbero risultare determinanti.

Poco più di 6 ore al via della finale di LBA tra Virtus Bologna ed Olimpia Milano.

Dopo avervi proposto la nostra LAVAGNETTA su alcune situazioni di entrambe le squadre, ora vi proponiamo 10 situazioni (x 2) che potrebbero determinare il risultato della partita ed influenzare in un certo modo la serie.

  • E’ solo gara 1 ma l’atmosfera che la precede la rende particolarmente interessante. Non dimentichiamo che Bologna lo scorso anno ribaltò immediatamente l’inerzia della serie rispetto alle previsioni proprio nel primo appuntamento.
  • 7/8 giorni di inattività agonistica sono una situazione unica che potrebbe riservare sorprese di ogni tipo soprattutto ad inizio gara. Non so chi favorisca e se favorisca qualcuno, ma di certo i giocatori non vedono l’ora della palla a due. Anche perchè “sopportare” i Coach in palestra per 7 giorni prima di una finale non dev’esser stato così leggero.
  • Attaccare Rodriguez per ottenere vantaggi o caricarlo di falli su un lato, mettergli una pressione pazzesca sull’altro con Hackett e Pajola. Scommettiamo che è scritto sui muri dello spogliatoio Virtus?
  • Cercare di portare Jaiteh fuori dall’area, provare ad attaccarlo in palleggio e non disdegnare qualche tiro in più dalla media (gomito o lunetta). Hines secondo me ci proverà in questa direzione.
Eurolega | Eurodevotion
  • Togliere lo “short roll” ad Hines, che è fonte primaria ed insostituibile dell’attacco milanese. Da lì Sir Kyle apre spessissimo il campo per dei piazzati oltre l’arco sia direttamente che indirettamente. Sasha Djordjevic ha stravinto la finale del scorso anno così facendo alla perfezione.
  • Sfruttare i “mismatch”. Hackett e Pajola possono andare in post contro il Chacho ed eventualmente Baldasso, mentre è più facile che il primo possa attaccare dal palleggio se troverà Hall sulle sue tracce.
  • Melli è già entrato “sotto pelle” a Shengelia. Fondamentale che limiti il georgiano ma che non si limiti a giocare la solita disumana partita difensiva. Questa Milano ha bisogno di Nik anche davanti e non può permettersi di non averlo coinvolto al 100%.
Virtus Bologna LBA Cordinier
  • Fattore Cordinier. L’esuberanza atletica del francese può essere mandata in missione sia davanti che dietro. Qualcosa di speciale in questo senso me lo aspetto.
  • Bologna ha giocato la stagione regolare a 77 possessi ed i Playoff a 72,1. Milano da 70,8 è passata a 69,2. Ma non è tanto questione di numeri quanto di velocità di entrata nei giochi: la Virtus diventa squadra di transizione straordinaria in quel caso, mentre l’Olimpia toglie di mezzo quelle fasi di stallo offensivo che hanno caratterizzato la maggior parte della stagione in attacco.
  • Milano è passata dal 61% di canestri assistiti in RS al 69% dei Playoff. Ovvio che la mancanza di Delaney e delle sue soluzioni in proprio abbia elevato questo numero. Bologna difendendo sulle linee di passaggio, dove Pajola e Hackett ma anche Weems e Cordinier possono fare la differenza, può togliere linfa vitale ai meneghini.
  • La monodimensionalità dell’attacco biancorosso deve trovare almeno qualcosa di nuovo, se non estemporaneo. Altrimenti senza il 40% da tre le cose si fanno difficilissime.
  • Weems e Shields sono uomini chiave perchè quelli con nelle mani quantità di punti in differenti modi che possono scavare divari e creare parziali.
  • 25′ del Chacho di alto livello. Non devono essere di più perchè si rischia, come successo tante volte nelle gare a 48 di distanza l’una dall’altra, di perderlo per l’episodio seguente. Utilizzandolo maggiormente Milano rischia di vincere una gara ma di mettere a repentaglio la serie. E qui si torna allo sfinimento che la V vuole imporre con DH e Pajola.
  • Belinelli e Datome. Campioni, veri, e come tali sempre in grado di fare la differenza. Magari ti perderanno un uomo se attaccati, ma quello che ti danno davanti supera abbondantemente l’eventuale lacuna difensiva. Scariolo ha già dimostrato di accettare e gestire la faccenda, Messina è aperto a fare lo stesso?
  • Quando Milano ha firmato Ettore Messina il sentimento meneghino è stato quello di avere finalmente un grandissimo allenatore. Non vi erano dubbi, non ce ne sono ora. Oggi tocca a lui limitare il gap che c’è a favore di una Virtus che pare più forte.
  • Il più grande lavoro richiesto a Scariolo è principalmente mentale. E’ stupido parlare di “pancia piena” ma Bologna il suo traguardo più importante in stagione lo ha già raggiunto.
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  • Shields in missione su Teodosic è un’opzione probabilissima. Il Chacho sulle tracce di Hackett lo è altrettanto. Sbilanciati questi duelli, si sbilancia la finale.
  • Mam Jaiteh. Molto semplice, se fa quello che ha fatto per tutto l’anno questa serie ha un destino chiarissimo.
  • Accoppiamenti strani? Me li aspetto, almeno in certe fasi.
  • Ultima, inattesa ed improbabile, ma… 3-2 messiniana adeguatissima? Nel caso in punta l’apertura alare di Hall con dietro Hines e Melli, comunque ottimi nei close-out oppure Nik/Kyle in punta? Certo, ci sarebbe da gestire i rimbalzi offensivi soprattutto sul lato debole, ma potrebbe valere la pena provarci. No, non succede…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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