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Al termine di una gara di certo non bella dal punto di vista tecnico, molto fisica e spigolosa il Baskonia mette a segno la seconda vittoria di fila a La Fonteta e si aggiudica partita e vittoria della serie. I baschi ora sfideranno il Real Madrid in semifinale al meglio delle 5 gare.
Molta delusione, invece, in casa valenciana. Dopo aver ribaltato nuovamente il fattore campo avendo vinto gara 2 alla Fernando Buesa Arena, la squadra di Penarroya perde nuovamente in casa in una La Fonteta che nel finale s’ammutolisce ed in parte abbandona anzitempo la gara.
E’ grande, invece, la gioia basca per un successo che suggella una buona seconda parte di stagione. Battere una squadra come Valencia non beneficiando del fattore campo in una serie di tre partite non era affatto semplice. Vanno fatti i complimenti alla squadra di Spahija che anche stasera ha fatto una gara molto intelligente.
Una gara dai due volti: prima meglio Valencia, poi monologo basco
Valencia inizia molto meglio la sfida: trova con facilità la via del canestro e riesce a far impantanare l’attacco del Baskonia. Il parziale del primo quarto è di 20-9.
La grande colpa dei padroni di casa, poi, è quella di non aver allungato in modo decisivo il vantaggio in un momento in cui la squadra di Spahija faceva davvero fatica a costruire qualcosa. Ma il grande merito del Baskonia, appunto, è quello di rimanere attaccati alla partita con la difesa e quasi miracolosamente all’intervallo sono sotto solo di tre lunghezze.
Poi per Valencia arriva l’ennesima beffa: il ginocchio di Hermansson fa crac e Penarroya si trova in cabina di regia senza uomini praticamente, vista anche la pessima condizione di Van Rossom. E’ costretto quindi a giocare per il resto della gara con la coppia Dimitrijevic e Lopez-Arostegui. Gli effetti si vedono: l’attacco taronja perde completamente fluidità e non riesce più ad essere pericoloso.
I baschi raddoppiano continuamente il pericolo numero uno, Bojan Dubljevic, ovvero l’unico punto da cui i valenciani riescono ancora a creare vantaggio. La difesa di Fontecchio e compagni è quindi bravissima a muoversi nel fango, a sguazzare nella transizione mandando in tilt in padroni di casa.
Come se non bastasse, nel quarto periodo l’attacco basco si affida agli uno contro uno di Baldwin che si rivelano estremamente efficaci con l’ex Bayern che salta sempre l’uomo, e alle giocate di Simone Fontecchio. Valencia sbaglia qualunque cosa in attacco e allora il risultato finale di 59 a 76 è anche particolarmente severo.
Valencia: attacco pessimo, si salva solo Dublejvic
Le attenuanti ci sono, va detto. L’assenza di Prepelic pesa come un macigno: uno come lui che mette fluidità alla manovra e che spesso toglie le castagne dal fuoco nei giochi rotti è mancato come il pane a Valencia negli ultimi mesi.
Poi l’infortunio (dalle immagini pare grave) di Hermansson e la condizione tutt’altro che buona di Van Rossom hanno fatto il resto. Valencia si è ritrovata così senza punti di riferimento in cabina di regia e si è visto. I lunghi sono stati serviti spesso male e con i tempi sbagliati: cosa che ha permesso spesso alla difesa basca di prepararsi a dovere non concedendo nessun vantaggio.
Eloquente il 3/22 (14%) dall’arco. Poi se una squadra come i taronja che predilige quintetti con tre lunghi in campo (uno come Labeyrie, alto 2.08 m, gioca da 3) non domina a rimbalzo, ma anzi finisce in pareggio la contesa delle carambole, allora c’è qualcosa che non ha funzionato. Anche nella mente dei giocatori.
Si salva solo un volitivo Bojan Dubljevic da 13 punti (ma 9 punti sono arrivati solo dalla lunetta). Troppo troppo poco dai vari Tobey (lontano anni luce dal giocatore decisivo che conoscevamo), Claver e soprattutto Rivero, uno che era stato l’anima di questo gruppo, ma che questa sera ha sbagliato tante cose semplici.
L’off-season valenciana sarà sicuramente molto interessante. Con un Penarroya che sembra molto vicino proprio al Baskonia…
Baldwin e Fontecchio illuminano, una difesa ruvida trionfa
Baldwin e Fontecchio sono i due metronomi offensivi della squadra. L’ex Bayern con le sue sterzate, il suo atletismo e il suo ball handling è capace di creare costantemente vantaggi dall’uno contro uno. Poi l’italiano è un finalizzatore sempre più letale: la sua tripla nel finale da lontanissimo fa letteralmente urlare il commentatore spagnolo.
Attorno a questi due però c’è una difesa che stasera è stata perfetta: furba, intelligente ed asfissiante. L’ultimo quarto è praticamente un clinic difensivo chiuso col parziale di 23-5. Valencia non segna praticamente mai: i baschi sono bravissimi a togliere l’area ed a scommettere su un loro tiro dall’arco che è decisamente poco remunerativo.
Ma quello che ha impressionato è stata la grinta che ha messo in campo la squadra di Spahija: i taronja, anche un po’ demoralizzati dalle numerose sfortune, sono sembrati in balia della cattiveria agonistica e della ruvidità dei baschi.
Da sottolineare anche le ottime prove di Steven Enoch (rim protector che sta mettendo su anche un’ottima mano) e di un Matt Costello sempre ispirato.
Contro il Real sarà una serie tutta da gustare perché i baschi sono squadra molto scomoda che non ha nulla da perdere.
(Credits photos: Valencia, Baskonia)
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