L’ora più buia di Eurolega. Quale futuro?

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Eurolega riunisce oggi il proprio “board” per decidere definitivamente le modalità di di prosecuzione della stagione in relazione alle squadre russe. Sì, servirebbe anche sapere dove si giocheranno le Final 4…

Eurolega

L’ora più buia o il giorno più lungo, si può scegliere cosa preferire per il lunedì di Eurolega: oggi nel “board” delle ore 15 si decide come proseguire la stagione e, molto probabilmente, la grandezza dell’asterisco che accompagnerà questi ultimo 80 giorni di qui alle Final 4.

Final 4, ecco, partiamo da lì. Sarebbe interessante, e magari di aiuto a chi sul prodotto Eurolega ci lavora, conoscere dove si giocheranno, perchè ormai sono mesi che si balla tra Berlino e Belgrado, tra porte chiuse ed affluenza, con incursioni catalane tra le possibilità e proposte sufficientemente bizzarre quali quelle di disputare il sabato la finale di Eurocup, tra semifinali e finale di EL. Ma prima di dire certe cose qualcuno ha pensato a cosa comporterebbe organizzativamente parlando? Solo per dirne un paio, tra le più eclatanti, si è pensato ai differenti “title sponsor” che imporrebbero un restyling dell’arena ogni volta che vi scendessero in campo squadre di una o dell’altra competizione? Ancora, come la metteremmo con gli allenamenti? Il sabato le due finaliste di EL, si allenerebbero su un parquet vestito da EC? Stessa cosa il venerdì per le partecipanti all’ultimo atto di EC, a sponsor invertiti…

Detto questo, che seppur grande purtroppo oggi pare il problema minore, abbiamo trascorso un weekend in cui si è scritto di tutto e di più sulla situazione delle squadre russe e delle vere o presunte fughe di diversi giocatori dalle stesse.

C’è da dire che il venerdì ci aveva portato in dote una decisione dello stesso “board” molto molto parziale, tranquillamente definibile una “non decisione” poiché il primo problema che si poteva rilevare era semplice, quasi banale da comprendere, come abbiamo fatto notare nella conversazione congiunta Eurodevotion-Backdoor Podcast di sabato, quando ancora nessuno pareva pensarci.

Quali paesi avrebbero oggi accolto le squadre russe per le partite che si è deciso di giocare in campo neutro fuori dalla Federazione? Si è pensato che di lì a poche ore gli spazi aerei sarebbero stati chiusi?

Ora, lungi da noi entrare nei temi politici, che lasciamo volentieri e doverosamente a chi lo fa di mestiere, non certo il nostro, tuttavia è lampante come oggi si aprano scenari che certamente colpiranno la stagione in corso ma che, soprattutto, saranno decisivi per il futuro della manifestazione.

Come tutti sanno, perchè ce lo hanno voluto far sapere con una riunione la cui “segretezza” (Atene…) ci ha regalato momenti di grande ilarità, ci sono 6 club che hanno preso in mano l’organizzazione del torneo, delegttimando il CEO Bertomeu, il cui contratto scadrà a fine giugno e che ci stupirebbe molto venisse rinnovato, vista la totale sfiducia manifestata da Maccabi, Panathinaikos, Olympiacos, Zalgiris, Olimpia Milano e Cska. C’è poi l’Efes, partecipante a quella riunione ma dubbioso ed astenuto nel momento in cui si decise la fiducia a Bertomeu.

Questi sono 6+1 degli 11 club con licenza pluriennale (10 anni): vanno poi considerati Real Madrid, Baskonia, Barcellona e Fenerbahçe, oggi in minoranza.

Da quando il bastone del comando è passato a questi club, non si ha notizia di nessun provvedimento e ad oggi l’unica cosa che si sa del futuro è che non si sa nemmeno dove si giocherà la Final 4 di questa stagione. Difficile credere alla storiella della riservatezza eventuale, poiché ben sappiamo come alcuni di questi club, soprattutto le squadre greche e quella lituana, abbiano un filo diretto con certi organi di stampa.

Oggi arriveranno decisioni che porteranno dietro una serie di problemi che, in ordine sparso, proviamo ad elencare.

Se la faccenda più scontata pare l’esclusione dei tre club russi, come la mettiamo con le gare già giocate in termini di classifica? Si cancellano quelle oppure si dà automaticamente la W 20-0 per quelle restanti?

La classifica, che oggi vede quei tre club in zona Playoff, subirebbe una rivoluzione totale. E si torna a quell’asterisco…

L’esclusione del Cska, club con licenza pluriennale, cosa comporterà finanziariamente? Ricordate i diversi discorsi di più e più milioni di € di cui si parlò quando il Pana pareva vicino ad abbandonare la competizione qualche estate fa? Contratti e penali sono lì, sotto gli occhi di tutti, e valgono in entrambe le direzioni perchè ad oggi non vi è, nel regolamento di Eurolega, un punto che tratti l’esclusione di un club con licenza pluriennale a causa di ragioni come quelle attuali.

Eurolega

La stessa cosa varrebbe per i due club con licenze associate, ovvero Zenit ed Unics.

Se per caso si trovasse una soluzione che ricomprendesse ancora queste squadre, che diritto avrebbe lo Zalgiris di rifiutarsi di giocarci contro? Arriverebbero sanzioni per i lituani?

Come la mettiamo con la divisione degli introiti provenienti da sponsor in generale, ancor più segnatamente quelli russi (Fedcom partner ufficiale di EL, Gazprom sponsor dello Zenit etc)?

Un’eventuale azione legale di questi club esclusi potrebbe mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza di Eurolega?

A livello di televisioni e di denaro in entrata, come si muoveranno i vari “players” internazionali in presenza di una riduzione di calendario? Se è vero che la “forza maggiore” non è preventivabile lo è altrettanto che possa essere usata in entrambe le direzioni come motivo di rescissione di un contratto.

Sempre in tema finanziario, cosa ci si può attendere da una lega che è dimostrato come non sia autosostenibile senza l’apporto dei vari Armani, Nornickel, Ali Koç, polisportive del calcio etc? Perchè va ricordato, che non si può parlare di situazione sostenibile e sana quando si sta in piedi, anche brillantemente, grazie al contributo del mecenate di turno e questo vale per tante squadre, fatta eccezione per pochi club veramente virtuosi.

Quale futuro, quali regole per la prossima stagione? Cosa si fa con queste squadre e che criteri si modificano per la partecipazione alla prossima EL (ed Eurocup)?

Infine, ma ce ne sarebbero altre decine, il tema dei contratti dei giocatori. Tutti rescindibili quelli di chi lascia la Russia oggi e quindi tutti liberi di firmare altrove? La stessa Eurocup, toccata dalla presenza di una sola squadra russa (Loko Kuban) vedrà l’arrivo di diversi profili, liberatisi da Cska, Zenit ed Unics, in grado di spostare gli equilibri non per normali dinamiche di mercato ma a causa delle decisioni al piano di sopra? Come ne uscirebbe?

E’ evidente che si tratti di una situazione non prevedibile e che quindi ha colpito improvvisamente e con violenza un’organizzazione già con diversi problemi, tuttavia la crisi ucraina era lì da tempo, pronta ad esplodere, quindi si tratta di tematiche per le quali ci aspetteremmo di sapere che soluzioni a riguardo fossero pronte da tempo.

Attendiamo per capire. Fiduciosi? Non è facile, sebbene la nostra “devotion” resti intatta.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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