Eurolega torneo per “vecchi”: chi c’è alle spalle di Jokubaitis?

0 0
Read Time:4 Minute, 58 Second

Rokas Jokubaitis ha già messo le mani sul Rising Star Trophy, ma i giovani talenti faticano sempre più a emergere in un’Eurolega che non lascia spazio al rischio.

La fuga in direzione NBA dei giovani talenti in età ancora tenerissima e spesso prima di aver dimostrato la minima cosa da questa parti è il primo [problema], tanto che risultano ancora decisivi i soliti noti, ormai a metà del quarto decennio di vita.

Alberto Marzagalia, in “Eurolega e qualità, si gioca peggio rispetto al passato?”

L’Eurolega è diventata un campionato per vecchi? Trovarci a vedere e commentare gli stessi giocatori ormai da molto tempo non è più una semplice impressione. Ma una verità ben radicata nei fatti e nei numeri.

Nonostante sia un torneo in gran parte chiuso, con tendenza a stabilizzare le squadre partecipanti, e soprattutto senza retrocessioni eccezion fatta per le wild-card che non riescono a raggiungere i playoff, l’Eurolega non è un campionato avvezzo al rischio. Il veterano, anche se abbondantemente over-30, è, nella stragrande maggioranza dei casi, preferito al prospetto. E con mille ragioni del caso.

Lo slogan “Every game matters”, punto d’orgoglio che vuole distinguere il massimo campionato europeo da una NBA sommersa da un numero abnorme di gare, conta per davvero. E per evitare di perdere una partita, o di perderla in maniera peggiore del previsto e dell’accettabile, è preferibile avere in campo un giocatore esperto e scafato piuttosto che lanciare un giovane con l’alto rischio che venga travolto dal basket più fisico, intenso e spietato a livello globale.

Rokas Jokubaitis, in pole position per il Rising Star Trophy 2022

Il risultato? Come accennato da Alberto Marzagalia nel suo approfondimento sulla qualità del basket di Eurolega in questa stagione, è un pool di giocatori sempre più impoverito, con pochi guizzi, novità ed elementi su cui poter realmente pianificare un futuro. Perché poi, esplorando l’intera verità, al fianco dell'”Every game matters” si pone anche il richiamo sempre più mieloso delle sirene d’Oltreoceano, che strappa all’Europa tanti (troppi) talenti in erba prima del tempo. Mandandoli spesso a macerare in un ambiente che ne danneggia la crescita.

Il Rising Star Trophy, un tempo premio super-ambito e con un valore intrinseco elevatissimo, si è ridotto oggi a una scelta semi-forzata dalla mancanza di puro materiale umano da inserire nella competizione. Dopo il doppio exploit del 2017 e 2018 di Luka Doncic, sono arrivati Goga Bitadze (premiato nonostante l’arrivo a metà stagione nella squadra che chiuse al penultimo posto in classifica) e Usman Garuba, lampi nel buio poi immediatamente fuggiti negli States.

Usman Garuba, vincitore del Rising Star Trophy 2021

Quest’anno il premio è saldamente in mano a Rokas Jokubaitis, capace di ritagliarsi spazio e minuti anche in un contesto iper-competitivo come quello del Barcellona (e di risultare, a tratti, anche più incisivo di Nick Calathes). Ma anche il talento lituano, scelto al draft con la #34 dagli Oklahoma City Thunder, ha già in tasca il biglietto per gli States. E alle sue spalle, che cosa ci resta? Poco, per non dire pochissimo.

Jokubaitis è, al momento, l’unico Under-22 con minutaggio e fatturato apprezzabile, l’unico realmente in grado di spiccare nella lista dei nati dall’anno 2000 in avanti. Dietro di lui vengono Marek Blazevic, bravo ma anche fortunato nell’infilarsi nel varco lasciato aperto dal grave infortunio che ha colpito Joffrey Lauvergne a inizio stagione, e Matthew Strazel, in strana e netta involuzione, però, rispetto ai suoi primi due anni nella Lega. Poi, obiettivamente, il deserto.

I giocatori nati dal 2000 in poi più utilizzati in questa stagione di Eurolega

TeamMinPtsRebAst
Rokas JokubaitisBarcellona18:308.01.93.2
Matthew StrazelAsvel14:272.30.71.9
Marek BlazevicZalgiris12:556.23.50.8
Victor WembanyamaAsvel12:254.22.70.2
Jonas MattisseckAlba11:081.81.00.2
Carlos AlocenReal Madrid10:503.41.61.4
Tarik BiberovicFenerbahçe10:202.40.70.6
Filip PetrusevEfes9:565.61.90.2
Malte DelowAlba9:281.60.60.2
Arturs KurucsBaskonia8:040.80.60.8
James NnajiBarcellona6:101.01.30.2
Eleftherios MantzoukasPanathinaikos5:400.31.70.1
Michael CaicedoBarcellona5:371.50.80.3
Juan NuñezReal Madrid3:361.50.20.7
Rudy DemahisAS Monaco2:420.60.20.2
Neoklis AvdalasPanathinaikos2:360.70.00.3
Jason GeorgeBayern2:280.00.20.0

Certo, è stata una stagione sfortunata. Victor Wembanyama e Carlos Alocen, i due talenti che sembravano destinati a esplodere in questi mesi, sono stati massacrati dagli infortuni. Filip Petrusev è rimasto subito soffocato dalle esigenze di coach Ergin Ataman all’Anadolu Efes. E anche Tarik Biberovic continua a non trovare spazio all’interno del Fenerbahçe, soppiantato dall’accensione improvvisa di Sehmus Hazer (classe 1999 però, quindi esterno alla nostra lista), diventato a tutti gli effetti il vero gioiellino da crescere nella squadra di coach Sasha Djordjevic.

Victor Wembanyama al fianco di coach TJ Parker

Ma se diamo una seconda occhiata, più attenta, alla lista, notiamo un dettaglio interessante. Nelle ultime uscite, il Barcellona sta dando spazio a James Nnaji, 17enne dal fisico già spaventosamente sviluppato per l’età. Il Real Madrid ha battuto il CSKA Mosca schierando una squadra composta per metà da Under, ha già spedito Tristan Vukcevic a farsi le ossa al Partizan Belgrado di coach Zeljko Obradovic e ha trovato spazio per lanciare anche Juan Nuñez, playmaker con istinti molto, molto intriganti.

L’anno scorso è stato Usman Garuba, esploso al Real, a vincere il Rising Star Trophy. Quest’anno finirà tra le braccia di Rokas Jokubaitis, cresciuto sì allo Zalgiris Kaunas ma affermatosi in maniera definitiva in questi mesi in blaugrana. Gli stessi blaugrana che hanno ormai sguinzagliato Sergi Martinez (classe 1999) anche in quintetto base e che stanno facendo assaggiare il parquet a Michael Caicedo (classe 2003) oltre che al già citato Nnaji.

James Nnaji alle ANGT Finals del 2021

Real Madrid e Barcellona occupano le prime due posizioni della classifica, impegnano budget stratosferici per costruire roster di altissimo livello con grandi veterani, eppure hanno la capacità di investire sui giovani. E, soprattutto, anche il coraggio di lanciarli nel contesto dell'”Every game matters”. Un pensiero, e forse anche più d’uno, all’importanza del sistema delle cantere andrebbe fatto.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Olimpia Milano, Ettore Messina: Fondamentale la circolazione della palla ed una difesa molto solida

L’A|X Armani Exchange Milano si prepara per questo doppio turno di Turkish Airlines EuroLeague. Gli uomini di coach Ettore Messina, domani sera giocheranno contro la Stella Rossa di Belgrado mentre giovedì ospiteranno i turchi del Fenerbahce. I biancorossi sono reduci dalla vittoria ottenuta in LBA UnipolSai contro la Fortitudo Bologna. […]
Ettore Messina

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading