BASKONIA-REAL MADRID: è un no-game quello della Fernando Buesa Arena

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Dura appena 5′ minuti l’incontro di Vitoria, dove il Real Madrid spazza letteralmente via dal campo il Baskonia e vince senza alcuna fatica per 60-88.

REAL

Come di consueto, ecco l’analisi del match in tre punti:

IL REAL DOMINA I TABELLONI E IL RITMO

Quello dei rimbalzi è un concetto che, chi vi scrive, ha espresso più o meno in tutte le partite che hanno visto coinvolto il Real Madrid, ma che vale ancora una volta ribadire: contro questi blancos, per come sono strutturati, è impossibile avere una chance se non si tiene almeno in pari la lotta sotto i tabelloni.

Vero che fare box-out contro lunghi come Tavares e Poirier risulta sempre molto complesso ma, se anche nei rimbalzi che potrebbero essere catturati relativamente facilmente, vi è sempre una maglia bianca in grado di sporcare il pallone e spesso garantire secondi possessi, allora la strada è decisamente in salita.

E’ esattamente questo quello che è successo questa sera alla Fernando Buesa Arena, dove il Real ha letteralmente banchettato a rimbalzo sui baschi, in primis per una differenza di intensità fisica messa sul parquet.

Ciò che deve stupire però, non è tanto il numero assoluto di rimbalzi catturati (30-41 per i madrileni), bensì la facilità con cui questi rimbalzi sono stati catturati: per il Real spesso area completamente vuota grazie al tagliafuori di tutti gli uomini in campo, per il Baskonia rimbalzi catturati invece soltanto dopo almeno tre deviazioni.

Tutto questo non può che essere legato anche alla qualità dei tiri presi dalle due squadre, ed ecco allora che non si può non sottolineare, a livello più generale, l’altissima qualità della difesa degli uomini di Laso, che, forti di due rim protector come Tavares e Poirier, riescono sempre meglio a togliere le guardie avversarie dal perimetro e a costringerle a prendere tiri dalla media distanza contestatati sia dal lungo in aiuto che dal proprio difensore in recupero.

Real Madrid Efes Tavares

L’ANARCHIA DEL BASKONIA

Dati i dovuti meriti alla difesa del Real, è ora tempo di sottolineare anche i demeriti del Baskonia, incapaci di trovare alcuna soluzione, emotiva ancor prima che tecnica, nell’arco di tutti i 40′.

L’impressione è quella che questa squadra non abbia gerarchie, non sappia da chi andare nei momenti di difficoltà e non sappia nemmeno quali siano le soluzioni più congeniali ai vari giocatori sul terreno di gioco.

Il risultato è un prodotto, sia a livello offensivo che difensivo, di veramente scarsa qualità, certamente non adatto, per quanto è stato mostrato, al livello Euroleague. Si sperava che con l’addio a Ivanovic e l’arrivo si Spahija le cose potessero cambiare, ma quando prestazioni di questo tipo tornano ad essere proposte allora sorge il dubbio molto forte che non fosse la guida tecnica il problema…

Quella di questa sera è già la quinta partita, su 12 giocate, con più di 20 punti di scarto subiti, che fa catapultare i baschi ad un misero 4-8, forse anche troppo per quanto visto.

Se le premesse, ad inizio stagione, erano quelle di una squadra che, come sempre avrebbe lottato fino all’ultima giornata per un posto ai playoff, beh forse andrebbero riviste.

Eurolega 2021/22

TRINCHIERI 1, BALDWIN 0

L’anno scorso ci si era spesso interrogati sul legame Trinchieri-Baldwin, non riuscendo mai a capire bene fino in fondo fin dove vi fossero meriti dell’allenatore italiano e dove invecefossero le qualità della guardia americana a fare la differenza.

Possiamo dire, alla dodicesima giornata di questa nuova stagione, che la ragione va da una ed una sola parte, e non è quella di Baldwin, autore anche quest’oggi di una prestazione francamente sconcertante.

2/9 da 2, 7 palle perse e un accenno di trash talking con Heurtel che non fa altro che gasare il giocatore francese e mettere fuori dalla partita il play del Baskonia, ancora una volta colpevole di non essere riuscito a superare i suoi difetti a livello mentale.

Il Real lo sa e fin da subito vuole che sia lui a prendersi responsabilità, per poi mettergli una pressione talmente alta addosso che è un attimo escluderlo dal match: Laso ringrazia e va, per una notte, da solo in testa alla classifica.

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