La sassaiola dell’Unics seppellisce Milano

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E’ arrivata la seconda sconfitta stagionale dell’Olimpia, logica conseguenza di una prestazione davvero scialba, che finisce in un esagerato garbage time. I padroni di casa dominano la partita da quando nel primo quarto ne prendono il controllo e non si voltano mai indietro, puniscono così la formazione di Messina con un severo 97-71.

La roboante vittoria dell’Unics non può che finire sotto la lente dei tre punti di Eurodevotion.

Il canto dei battellieri del Volga

E’ ancora un’altra vittima a cadere nel tortuoso viaggio nel Tatartsan: risuona il canto tradizionale russo, tipico dei battellieri che erano dediti al pesantissimo compito di trascinare i battelli su e giù per il grande fiume Volga. Luoghi per niente lieti e accoglienti, al contrario ruvidi e inospitali.

Milano ha trovato una squadra energica che è riuscita a travolgere gli ospiti e trovare fiducia si dal primo quarto. Quella fiducia che poi le ha consentito di reprimere sul nascere qualsiasi parvenza di recupero di Milano, che riceverà in quei casi una sciabolata piantata nel fianco qualche giocata, anche fortunosa, dell’Unics.

I russi corrono, si esaltano, trovano una ritmata circolazione di palla, senza che l’Olimpia si opponga più di tanto, a quel punto la fiducia e l’elettricità acquisita mette in ritmo le individualità di Kazan, vero valore di una squadra che non fa del sistema e dell’organizzazione del gioco un vanto.

Le percentuali lievitano, deflagrano, l’Olimpia vede moltiplicarsi i frombolieri dell’Unics, che lei stessa con la sua passività aveva alimentato, il risultato è la sassaiola casalinga con uno scintillante 48,9% (14/29).

Brindisi, this is for you

Il team russo si diverte proprio a far penare le compagini italiane, e sono proprio due dei protagonisti dell’eliminazione della Virtus dell’anno scorso a mettere in ginocchio l’Olimpia.

L’ex brindisino John Brown è il primo della banda di Perasovic a crederci, tutti i suoi i punti in avvio per l’Unics. Poi è semplicemente un tornado, 19 punti e 5 rimbalzi con un 7/7 da due da leccarsi i baffi contro i lunghi di Milano, che ben sappiamo essere tra i migliori difensivamente di tutto il continente. Non è da meno un fantascientifico Canaan, le cui iniziative tranciano le gambe a Melli e compagni, realizza un 6/8 dall’arco con canestri in ogni modo e maniera…

A questi si aggiunge la notte del risveglio dell’ex Nba Oj Mayo, che si scatena soprattutto nel primo tempo e porta alla causa un prezioso ventello, anch’esso rimarcato da un 5/9 dalla lunga distanza, tanto per gradire.

Milano, troppo brutta per essere vera

E’ sembrata quasi Fener-Olimpia a parti invertite, se togliamo i primi minuti in cui Milano sembrava quasi poter gestire le operazioni.

Fino a stamattina parlavamo di Milano come migliore squadra d’Eurolega, non sarà certo una sconfitta con l’Unics a ribaltare del tutto quella posizione. L’Olimpia però stasera si è presentata in una versione davvero spenta, che ha messo i russi in condizione di esaltare le proprie caratteristiche e di annullarla via via nel corso dei minuti. Non c’è realmente qualcuno che si possa dire abbia giocato bene, e quando hanno steccato i big, non è arrivata nessuna risorsa aggiuntiva da chi di solito ha meno opportunità.

Si conferma comunque essere determinante il funzionamento della difesa, che quando è mancata (vedi Bayern) ha prodotto inevitabilmente un passo falso per le scarpette rosse. Come in quella gara è stata la gestione degli uno-contro-uno singoli che ha messo in difficoltà l’Olimpia e ha reso inefficace quella macchina perfetta che è la difesa di sistema dei biancorossi.

Se in tutti i momenti di difficoltà è capitato che l’Olimpia avesse finora reagito, anche in Baviera, questo non è successo oggi, la mancanza di quel cinismo necessario di stasera lo si vede ad esempio dal dato dei giri in lunetta, solo 5 per gli uomini di Messina, che non hanno saputo cercare punti facili laddove l’attacco è spesso stato inconsistente, macchinoso e poco brillante. Non può avvenire sempre, queste serate capitano e il doppio turno regala il modo migliore per lavarle via: giocare il prima possibile.

Photo credit: euroleague.net

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