Baskonia-Tenerife: il successo “tinerfeno” è a base di triple

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Baskonia-Tenerife è stato lo scontro più importante della Jornada 6 di Liga. Hanno prevalso gli isolani che si portano a 4 vittorie, nei quartieri alti di Liga.

Alla Fernando Buesa si sono ritrovate due squadre con un record di 3 vittorie e 2 sconfitte.

I padroni di casa baschi arrivavano da un doppio successo in Eurolega: martedì col Panathinaikos e giovedì sul parquet dell’Alba Berlino, con un Simone Fontecchio grande protagonista.

65-71 il punteggio di una gara bella a sprazzi, molto nervosa come andamento ma interessante nella sua globalità.

Dusko Ivanovic è giustamente furioso a fine gara, quando liquida la domanda con la quale gli si chiedeva delle sensazioni che gli avesse lasciato la partita (non la domanda del secolo…) con un secco «Mal!». La sua squadra cade dopo aver ripreso in mano la gara, palesando tutte quelle difficoltà, soprattutto offensive, già viste nelle gare precedenti.

“DE TRES”…

15/37 con un Kyle Wiltjer decisivo all’inizio come con la tripla decisiva nel finale he mette il sigillo al successo dei suoi. Il 28enne nativo di Portland chiude con 5/11 dall’arco una prova eccellente. Se solo avesse la stessa continuità nel rendere i suoi 206 cm pericolosi anche in avvicinamento al ferro, probabilmente parleremmo di uno dei migliori nel ruolo in Europa.

Non è da meno Bruno Fitipaldo con 5 triple su 8 tentativi, 7 assist ed una guida ottimale dell’attacco insulare. Il +24 di +/- la dice lunga sul suo impatto, ben differente da quello di un Marcelinho Huertas apparso un po’ in difficoltà: con lui in campo lo stesso dato è di -14.

PALLE PERSE E QUELL’ERRORE…

Sono 16 le perse dei baschi, contro le sole 9 avversarie.

C’è un problema sufficientemente importante nell’attacco di Ivanovic. Con al comando delle operazioni Baldwin c’è maggior ritmo ma i palloni gettati al vento salgono esponenzialmente di numero. L’americano ne spreca ben 5 in 19’13”. Quando le redini sono in mano a Jayson Granger vi è maggior ordine ma un ritmo che perde un poco di efficacia.

Il 6-22 dell’ultimo quarto è perfettamente esplicativo della situazione offensiva attuale dei baschi.

La sintesi migliore si chiamerebbe… Pierria Henry, ma il giocatore è volato sul Bosforo ed allora serve trovare una soluzione interna. Non è facile anche in virtù del linguaggio del corpo dell’ex Bayern, che non appare dei più convincenti.

Matt Costello, sul possesso difensivo decisivo, fa un errore allucinante andando a chiudere su Fran Guerra, non pericoloso dall’arco (1 tentativo in stagione sinora…), lasciando lo spazio per un “extra pass” verso Wiltjer, minaccia totale, che non si fa pregare e mette i tre punti che chiudono la gara.

TENERIFE TERZA FORZA?

La domanda è assai legittima e la risposta oggi può essere un sì, magari aggiungendo anche il nome dei cugini di Gran Canaria.

Se è vero che la classifica parla anche di un Murcia col record di 4/2 che gioca molto bene, le due squadre delle Canarie paiono oggi le più accreditate a livello di alternativa al duo delle grandi dominatrici Real e Barça, già in fuga con 6 vinte e nessuna sconfitta.

La squadra di Txus Vidorreta gioca una pallacanestro piacevole e molto solida, anche in assenza di Shermadini, il cui rientro sarà per novembre inoltrato. Julian Gamble, chiamato a sostituirlo, procede nell’inserimento, con più alti che bassi.

La rotazione a 10 è garanzia di qualità, con tutti gli elementi chiamati in causa in grado di essere protagonisti sui due lati del campo.

(Photo: acb.com)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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