Troppa Virtus per l’Olimpia. I bianconeri strapazzano i milanesi e si portano sul 3-0

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La Virtus Bologna tiene l’Armani Exchange Milano per la terza volta sotto gli ottanta punti e vince, meritatamente, con un ampio scarto anche gara 3. Gli uomini di coach Djordjevic adesso sono ad una sola vittoria da uno scudetto
che manca da ben venti anni dal petto delle gloriose V nere. I padroni di casa vincono 76-58 con un imperioso scatto nel quarto finale. MVP, invocato a chiare lettere da tutto il palazzo, Kyle Weems.

Andiamo a ripercorrere l’incontro a modo nostro, con i classici cinque punti di Eurodevotion

Turnover meneghino

Ettore Messina, dopo il doppio tonfo interno, mischia le carte e decide di tener fuori Leday (a sorpresa) e Delaney (per infortunio), per gettar nella mischia Micov e Tarczewski. L’intento del coach catanese é quello di alzar il quintetto per contenere i bianconeri in post basso e a rimbalzo. Il tentativo – per certi versi estremo – non produrrà gli effetti sperati dall’ex vice degli Spurs. Vladimir Micov, dopo una partenza con il botto con sei punti consecutivi, sparisce presto dal campo, facendosi ricordare nel secondo tempo soltanto per un paio di air ball. Il suo tabellino finale segnerà 8 punti con 3/11 al tiro in 24 minuti. Kaleb Tarczewski, dopo la partenza in quintetto, si fa notare soltanto per quache sportellata. Viene tenuto sul parquet soltanto 11 minuti con infausti risultati; le braccia sembrano penzolargli mollemente come se accusassero con immane sofferenza il peso delle mani. L’impressione é che non lo rivedremo nei dodici per gara 4.

La fame, la voglia di vincere

I virtussini, anche questa volta, ripetendo l’atteggiamento delle due imprese in terra lombarda, entrano in campo con un anelito comune: vincere un’altra battaglia per avvicinarsi all’obiettivo che anima il loro spirito da due lunghissimi anni. L’energia dei bianconeri germoglia con la stessa velocità della malerba, la fame colora il viso dei guerrieri agli ordini di coach Djordjevic di un rosso intenso.

Senza Tessitori, e con Adams ormai fuori dalle rotazioni, il coach serbo si affida, accorciando le rotazioni e responsabilizzando ognuno di loro, su dieci uomini. Ognuno ha il dovere di portare il proprio mattoncino alla causa, e ognuno si immola per l’anelito comune. Prima di tutte le disamine tecniche, questo é il segreto del 3-0 bianconero.

Dal canto loro, i meneghini, con il carico della pressione che gli pende al collo come un giogo, sembrano intorpiditi e aridi come un campo d’inverno. Kyle Hines, nonostante 4 preziosi rimbalzi offensivi, sembra ormai a corto di energie; Punter, oltre i viaggi in lunetta, fa ricordare della sua presenza soltanto con un paio di sporadiche fiammate (11 punti 2/10 al tiro); Sergio Rodriguez, letteralmente annichilito dal duello con Milos Teodosic, é l’ombra di se stesso, getta palloni al vento, sparacchia dalla lunga distanza (1/7), e anche lui, come Hines, sembra a corto di energie fisiche e mentali.

Gli unici flebili segnali positivi arrivano da Shields (14 punti) e Datome (più per la quantità che per la qualità).

I meneghini indossano il proprio destino come un cappio. Le loro spalle sembrano letteralmente appesantite dal demone dello scoramento e della rassegnazione.

La Virtus é un fiume straripante

La Virtus, anche in questa gara, dopo le prime due perfette e la serie dominata contro Brindisi, é un fiume straripante, e gli uomini di Messina non riescono ad inventarsi dei canali per drenare la sua piena limitando i danni.

I bianconeri vincono un’altra volta la lotta a rimbalzo (46-36) dando per l’ennesima volta una prova di energia fanatica ed entusiasmo. Pajola, quello che dovebbe essere il regista, un ventunenne alla prima finale scudetto, colleziona 6 rimbalzi; da sommare a 10 punti, 2 triple pesantissime ed una difesa che renderà insonni gli esterni milanesi. I suoi occhi sono scuri e caldi come la terra d’estate, il suo atteggiamento sempre positivo, reso questa sera più poetico da una risata luminosa, simile al sole del mattino, dopo la tripla che da l’ennesimo scossone alla gara.

Ma nella lotta sotto le plance contribuiscono tutti i giocatori bianconeri. Gamble raccoglie rimbalzi come l’orlo di una lunga veste la sporcizia (7); Alibegovic, con sguardo libidinoso, cattura ogni palla nell’aria (5); Ricci, Teodosic e Markovic, con forza e vigore, come un irruento scafo tra le onde, gettano il cuore oltre l’ostacolo anche a rimbalzo. E poi c’é Kyle Weems…

MVP MVP MVP

Ad un minuto dal termine, con la Virtus ormai in netto controllo delle sorti dell’incontro, si alza dagli spalti un brusio, poi un coro, poi un urlo, compatto, aggressivo, deciso: MVP MVP MVP. il destinatario é Kyle Weems, il volto della riscossa dei bianconeri. Il faccione simpatico, puro come il sole, l’acqua, la luna e il latte fresco.

Kyle Weems, uno dei fedelissimi di coach Djordjevic, sembra il superstite di una guerra fra dei. Frigge in post basso come una sogliola impanata Kevin Punter, punisce costantemente sugli scarichi ed é pronto a ricacciare via Milano ogni qualvolta osi avvicinarsi per intralciarsi tra la Virtus e lo scudetto.

Il suo tabellino farebbe stropicciare gli occhi a qualsiasi allenatore: 23 punti, 3/6 da due, 5/8 da tre e 10 rimbalzi. Dieci.

Ultimo quarto decisivo

Nella pausa tra il terzo ed il quarto periodo il punteggio lampeggia sul 52 pari. Nonostante questo ed una fluidità offensiva meno armoniosa, i bianconeri non danno mai l’impressione di poterla perdere.

Nella frazione finale il parziale dice 24-6 per i bianconeri. Le triple di Pajola, Weems e Teodosic affondano Milano e regalano ai virtussini gara 3.

Il confronto stagionale é 3-3. L’Olimpia ha vinto le partite inutili, la Virtus quelle che contavano. Alla faccia della squadra che si perdeva nelle sfide dentro/fuori. Onore al merito a coach Djordjevic.

Adesso i virtussini non devono farsi prendere da que senso di soddisfazione che ti toglie il diritto di chiedere di più. Si stanno sistemando, per Teodosic e compagni, le ultime tessere, manca ormai poco per mostrare il puzzle per intero. Manca l’ultima tessera.

Gli eroi del popolo bianconero vogliono trasformarsi in miti; perché gli eroi si ricordano, i miti non muoiono mai.

Weems, LBA/ eurodevotion

Le parole di Djordjevic

Grande partita e grande risultato, aldilà di tutto penso che stiamo giocando questi Playoff in maniera giusta, con questa unità e questo focus. Bisogna analizzare anche questa partita ma eravamo preparati e abbiamo risposto bene, vedremo cosa succederà in Gara 4. Grande atmosfera del pubblico e i giocatori questo lo sentono e questa è una partita che ci darà spinta per la prossima; siamo riusciti a limitare le palle perse e gestire la difesa di Milano.

Le parole di Messina

Faccio i complimenti alla Virtus, ringrazio i miei giocatori nonostante la difficile situazione in cui si trovano, proveremo a trovare un po’ di energia anche se sarà difficile, cercheremo di vedere cosa potremo fare per recuperare la serie. Diamo l’impressione reale di essere in difficoltà, non siamo rassegnati e proveremo a vincere la prossima partita; è lampante che ci sia un deficit di energia nervosa. Pajola è stato un giocatore fondamentale per loro, la Virtus è stata brava a ricompattarsi dopo aver passato mesi molto complessi”.

Migliori marcatori Virtus: Weems 23, Teodosic 12, Pajola 10

Migliori marcatori Olimpia: Shields 14, Datome 14, Punter 11

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