Impresa di Pesaro, che supera Sassari trascinata da un super Robinson nella partita più folle della F8

Ciro Abete 1
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Il primo upset della Final Eight è della VL Pesaro che sconfigge la Banco di Sardegna Sassari 110-115 dopo un overtime e una partita folle vissuta di continui parziali con un super Robinson e con Pozzecco espulso per doppio tecnico.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, persone che praticano sport e spazio al chiuso
Henri Drell, uno dei protagonisti della vittoria di Pesaro.
Credits: VL Pesaro.

Una partenza sprint di Pesaro.

L’uscita dai blocchi è tutta di marca Pesaro, con un parziale di 18-7, marcato Henri Drell. Il 20enne estone timbra l’avvio con 13 punti nei primi 4′, con 3/3 da 3. La squadra di Repesa sfoggia le sue armi migliori, difesa e transizione, negando ricezioni semplici ai giocatori di post dei Sardi, tenendoli lontano dal ferro e collassando nell’area.

La buona difesa viene capitalizzata sia con il contropiede primario, sia entrando subito nei giochi, dove Justin Robinson spadroneggia creando vantaggi per sé e per i suoi compagni sia da 1c1 rapidi che da drag.


Il rientro di Sassari

Il timeout di Pozzecco dà la scossa alla squadra, e il parziale di 14-0 che porta il primo vantaggio dei Sardi sul 19-18 a 2′ dalla fine ne è la testimonianza.

Sassari in questo frangente riesce ad andare in post meno staticamente in attacco e a mettere pressione ai piccoli, in primis a Robinson, riuscendo così a sfruttare la transizione.

Da questo nasce anche il parziale di inizio 2o quarto di 7-0 con cui Sassari prova a dare il primo strappo alla partita, con 4 punti nati da due rubate dal palleggio di Katic e Kruslin rispettivamente su Robinson e Delfino.


Uno dei fattori del vantaggio di Sassari all’intervallo lungo (dopo un altro parziale di Pesaro che era arrivata sul +4 al 17′) 56-50 sono i punti lucrati sulle letture delle rimesse dal fondo e dalle palle perse gratuite di Pesaro.

Justin Robinson

Inevitabile parlare dello show di Justin Robinson: il fromboliere ex Chalon dà saggio di tutte le sue qualità diventando un nodo gordiano per la difesa sarda: immarcabile in situazioni di 1c1 in semi transizione, e capace di leggere gli stunt sui pick and roll, mettendo il ritmo i compagni.

Nel momento di difficoltà tra fine secondo quarto e terzo è lui a tenere in vita i marchigiani.
Pozzecco ad inizio secondo tempo ha provato ad opporgli la fisicità di Burnell, mossa che ha dato abbastanza frutti nell’immediato, ma dopo il timeout sul -13, Repesa ha trovato la contromossa, mettendo la palla in mano a Delfino e sfruttandolo sugli scarichi.
Robinson chiude la sua partita dopo un discutibile fallo tecnico a 5′ dalla fine con 27 punti, 10/19 dal campo e 6 assist.

La chiave tattica

Il quinto fallo di Robinson è il momento in cui la partita gira: sotto di 3senza il suo asse play-pivot (Cain limitato dai falli), Repesa mette in campo la zona molto adeguata con il “lungo” Drell (di centri veri Repesa non ne aveva più, visti i 5 falli di Cain e Zanotti) a coprire il post alto e pronta ad indirizzare sul lato sinistro e a negare ogni ribaltamento, che toglie totalmente ritmo all’attacco di Sassari e lancia il contropiede della VL che si ritrova in vantaggio di 4 punti (92-96) a poco più di un minuto dalla fine.
Ma una bomba di Kruslin e 1/2 di Bilan (dopo l’antisportivo subito) pareggiano il risultato a 35″ dalla fine.

Il folle finale di regolamentari e il trionfo di Repesa nell’overtime

Sassari non trova il canestro e Pesaro ha la palla per vincere la partita. Filloy in piena trance agonistica decide di non aspettare e prende un tiro dall’angolo segnandolo e dando il +3 ai suoi.

L’ultimo attacco di Sassari è confusionario, ma lo stesso argentino non fa fallo e Gentile mette una bomba folle, pareggiando il conto a quota 99 e mandando la partita al supplementare
Nell’overtime Repesa sfoggia di nuovo la zona, mentre Sassari non riesce in alcun modo a fermare Gerald Robinson (15+4), che crea continuamente vantaggio dal palleggio o per una sua conclusione al ferro o mantenuti e concretizzati da Drell (23+5rim con 7/9 al tiro e 6/6 ai liberi) e Filipovity.
La bomba di Tambone, entrato dopo 42′ di panchina e ancora in condizioni precarie, manda in paradiso Pesaro, che in semifinale affronterà Brindisi.

A Sassari non basta avere tutto il quintetto in doppia cifra tra cui spiccano i 22 di Bendzius e la quasi tripla doppia di Spissu 20+10rim+9ast.

I marchigiani ancora una volta hanno dimostrato di essere squadra di rango, giocando una pallacanestro folle ma con un’idea chiara trovando in Robinson il proprio faro, supportato da giocatori di qualità e di esperienza il tutto con un vero condottiero come Repesa che si sta dimostrando il vero valore aggiunto.

Il tabellino della partita

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