Barcellona-Efes (round 24): Blaugrana senza difesa, colpo turco

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Barcellona-Efes è una delle sole due partite giocate nella prima sera del round 24 di Euroleague. Una serata che ha visto però fermarsi le due principali teste di serie della competizione. Infatti, mentre a Valencia è caduto il CSKA, la squadra di Ergin Ataman ha espugnato il Palau Blaugrana (86-88). Sempre assenti Victor Claver e Alex Abrines, i padroni di casa sono parsi scarichi in difesa, pagando per tutta la sera contro il backcourt ospite.

Gran partita invece per l’Efes, a sprazzi molti vicino alle meraviglie della passata annata. Guidati dal solito duo Vasilije Micic-Shane Larkin, i turchi hanno ben approfittato delle magagne difensive avversarie. Un colpaccio che accorcia ulteriormente una classifica equilibratissima e rilancia definitivamente l’Efes in zona playoff. Barcellona-Efes è tutta qua, nei nostri cinque punti.

Barcellona-Efes: quanto sono forti Shane Larkin e Vasilije Micic

L’anno scorso la debordante campagna europea dell’Efes aveva sicuramente il proprio cuore pulsante nella coppia Larkin-Micic. Questa stagione, complici infortuni e difficoltà di vario genere, ci siamo dimenticati un aspetto fondamentale. Questi due erano arrivati a essere a mani basse la coppia di guardie in assoluto più forte d’Europa. Stasera ci hanno ricordato come ciò fosse stato possibile. E non sono soltanto i 45 punti e 8 assist messi assieme nella notte di Barcellona.

Barcellona-Efes | Eurodevotion
Barcellona-Efes: quando Shane Larkin gioca così l’Efes è altra cosa

Con due esterni di questo talento palla in mano, è impensabile non giocare dosi elevatissime di pick and roll. Stasera, la difesa del Barcellona si è mostrata fragile in questa situazione particolare. Ma va detto che Larkin e Micic hanno letto ottimamente ogni singola scelta difensiva di Sarunas Jasikevicius, che ne ha alternate diverse. Hanno concluso in prima persona, imbeccato il rollante, scaricato sul perimetro e utilizzato con coscienza le sponde. Se i due fuoriclasse giocano così, l’Efes torna a far paura.

La difesa sul pick and roll: il Barcellona non può essere questo

Barcellona-Efes ha messo in mostra una versione obbrobriosa dei Blaugrana difensivamente parlando. Un elemento che sicuramente questa stagione non ci ha abituati a vagliare. A metà partita i punti subiti ammontavano alla tutt’altro che modica cifra di cinquanta. Alla fine sono stati 88. E’ stata prima di tutto questione di atteggiamento, mentale e fisico, ma di questo parleremo dopo. Una casistica tecnica in particolare ha generato completo scompiglio, quella del pick and roll.

Barcellona-Efes | Eurodevotion
Barcellona-Efes: per i padroni di casa serata difficile nella difesa contro il pick and roll

La scelta iniziale per arrestare gli opponenti turchi è quella del contenimento, con l’idea di inseguire costantemente Micic e Larkin. 27 punti subiti nel primo quarto, con difensore della palla sempre in ritardo e lungo molto passivo. Si cambia. E’ la volta dello show, più consono alle idee di aggressione difensiva di Jasi. La palla arriva facilmente alle sponde, il lato debole dorme. Abortita anche questa. Frutta qualcosa solo il cambio difensivo, che l’Efes non riesce mai ad attaccare nei pressi del ferro. Però poi sul perimetro ci sono Larkin e Micic da contenere con i lunghi. Impossibile.

In Catalogna c’è un nuovo problema in regia? La risposta è sì

Va benissimo la retorica vigente sul fatto che nella pallacanestro “moderna” (non sarebbe più giusto contemporanea?) vadano sparendo i ruoli. Però quello del playmaker resta il punto focale di ogni squadra che si rispetti. Il Barcellona ha vissuto questo problema in prima linea già lo scorso anno, causa infortuni. Ora, invece, c’è – o dovrebbe esserci – Nick Calathes. Il greco non sta certo disputando la propria miglior stagione. Il passaggio da una squadra di pick and roll come il Panathinaikos a una di post basso sembra pesare.

Tuttavia Barcellona-Efes avrebbe richiesto proprio la sua vecchia versione, date le difficoltà a trovare con costanza il gioco spalle a canestro. Eppure l’unica cosa buona della serata sono state le tre triple segnate. Calathes, per il resto, non ha creato quasi niente. E’ mancata l’alternativa al gioco interno tanto amato da Jasikevicius. Ed è mancata per carenze di chi avrebbe dovuto offrirla con le proprie qualità. Non è la prima volta che succede in stagione. E dietro il greco c’è solo Leo Westermann. Vale a dire, come se non ci fosse nessuno.

Barcellona-Efes e la guerra del pitturato

Tante volte in questa annata abbiamo accennato alla forte necessità del Barcellona di Jasikevicius di andare nel pitturato in attacco. Una necessità che a inizio stagione si è spesso trasformata in bellissime giocate di post basso. E parliamo tanto di soluzioni individuali quanto di ottime collaborazioni fra i due lunghi, con l’alto-basso a farla da padrone. Ora molti in Eurolega sono arrivati a togliere a tutti i costi questa soluzione ai Blaugrana. Tra i meriti dell’Efes c’è stato anche, forse soprattutto, questo.

Barcellona-Efes: la strenua difesa del pitturato ha fruttato per il team di Ataman

Il piano di Ergin Ataman è chiarissimo fin da subito. Se gli avversarsi vogliono vincere, lo faranno tirando da fuori. Il Barcellona ha in effetti una gran serata al tiro da tre punti (11/17), ma non ne fa tanto uso. L’idea di andare vicino a canestro viene perseguita per tutto il match. L’Efes non lo concede quasi mai, anticipando davanti il post basso e negando l’utilizzo del post alto per le collaborazioni, mettendo anche le mani addosso quando necessario. Barcellona-Efes si chiude con un 18/42 da due dei catalani. In attacco, i ragazzi di Jasi l’hanno persa così.

Sarunas Jasikevicius: le parole del Pireo e la risposta del Palau

E’ devastante per cui Coach quando rientri dopo l’intervallo e la squadra non ti ascolta. Stavamo giocando malissimo, senza disciplina. Una vittoria è una vittoria, come dopo Belgrado la prendiamo volentieri e torniamo a casa. ma deve esser chiaro che senza fisicità e senza disciplina siamo come tutte le altre, niente di speciale

Settimana scorsa, nella nostra consueta rubrica settimanale, tra le altre figuravano queste precise dichiarazioni di coach Sarunas Jasikevicius. Erano successive alla vittoria per 75-76 al Pireo contro l’Olympiacos. Una prova che non aveva soddisfatto il lituano per intensità fisica e per disciplina. Una specie di monito per tutta la squadra in vista del prosieguo europeo.

A sei giorni di distanza, Barcellona-Efes ha realizzato tutte le paure di Jasi. In difesa, prima che la precisione tecnico-tattica, è mancata l’ormai nota aggressività, la cattiveria agonistica, la fisicità. Forse, per la prima volta in stagione la difesa blaugrana è sembrata completamente nelle mani dell’attacco avversario. Ed è vero, stasera il Barcellona non è parso nulla di che rispetto alle concorrenti. Il CSKA è capitolato a Valencia e ha perso per molto tempo Tornike Shengelia e Nikola Milutinov, vero. Ciò nonostante, i primi due posti non appaiono più così scontati. Perché dietro c’è chi preme. Chi preme si chiama Olimpia Milano.

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