Efes-Khimki e una manifesta superiorità

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Efes-Khimki è una di quelle partite che bisogna raccontare semplicemente con una sola ed esclusiva parola: dominio. Alla Sinan Erdem Dome, infatti, i ragazzi di Ataman sbrogliano la matassa ad inizio terzo quarto e non si fanno più prendere dopo un buon inizio del Khimki.

La squadra russa è completamente fuori dalla partita se non con i soliti sprazzi di Alexey Shved e in 40′ da altri interessanti spunti, come quelli d’altronde messi in campo da un Efes in crescita e in nuova corsa per un posto tra le “sweet 8” della Turkish Airlines Euroleague.

Efes-Khimki, terminata 99-60, è finita sotto la lente di Eurodevotion, che come sempre, vi snocciola il dominio turco nei soliti 5 punti di analisi.

EFES-KHIMKI: TUTTA LA DIFESA DEL MONDO STA NELLA PROPRIA METSA’ CAMPO

Secondo un ragionamento di stampo Zemaniano, giapponese od orientale che sia, non si può ragionare con il famosissimo detto la miglior difesa è l’attacco. Efes-Khimki ha messo in mostra questo: differenza notevole nei sistemi di gioco. Da una parte limitare dopo un grande e solito inizio un maestro offensivo come Shved appiccicandogli un sensei come Balbay, poi spazzi via tutto ciò che trovi con ritmo e spaziature perfette in campo. Adattarsi alla partita, al gioco e alle situazioni è una cosa che l’Efes e il suo coaching staff sanno fare molto bene.

EFES-KHIMKI: 26,23 E 24 BUONE RAGIONI PER VINCERE

Collegandoci al punto di analisi precedente, l’Efes domina la partita su entrambi i fronti. Kurtinaitis non ha mai dato una vera identità difensiva ad una squadra che messa insieme nel talento e nelle caratteristiche tecniche può tranquillamente essere tra le prime 8 forze della lega. Inaccettabile da una parte, dall’altra invece superlativo leggere che 52 punti e poi 47 punti incassati nei due tempi vogliano dire che il ragionamento zemaniano precedente contro l’Efes non puoi farlo mio caro Khimki.

INVOLUZIONE KHIMKI: SERVE DAVVERO UN COACH

Bertans, Booker, Monroe, Shved, Mickey, McCollum jr., solo a sentire questi nomi pensi ad una squadra che con un buon contorno se la possa giocare ad armi pari contro qualsiasi squadra in questa competizione. 20 partite frutto di 18 sconfitte e sole 2 vittorie ci dimostra quanto la stagione dei russi sia fallimentare sotto tutti i punti di vista, campo e non solo. Serve un nuovo coach? Sì, e alla svelta. Se si vuol competere ancora per dare un senso alla propria stagione in Europa o meno bisogna dare un segnale di cambiamento.

EFES-KHIMKI: SANLI E’ L’MVP

Si potrebbe ragionare in ottica Larkin sempre e comunque in orbita Mvp della sfida tra Efes e Khimki. Ma, per chi scrive, l’apporto migliore oltre ai 4 giocatori andati in doppia cifra in questa sfida, è sicuramente l’apporto del big man Sanli. Il centro turco gioca una partita di efficienza straordinaria, sovrasta l’avversario diretto quale Greg Monroe e si prende a pieno merito l’Mvp della sfida.19 punti e 3 rimbazi in 18 minuti con un PIR di 22 lo rendono fattore chiave, tra gli esseri umani, di questa sfida.

EFES-KHIMKI: UNO SGUARDO AL FUTURO SEMPRE PIU’ INCALZANTE

L’Efes negli ultimi dieci minuti di gioco era già con la testa al prossimo impegno di campionato, ovviamente terminando di onorare la sfida con il Khimki, ma ora deve pensare anche in ottica classifica. In attesa dei match di stasera beneficia del successo del Maccabi ma guarda con estremo interesse la striscia positiva di Milano e si piazza all’ottavo posto. Dietro e davanti sono agguerrite ma stare nel mezzo in questo caso e in questa stagione non è per nulla agevole. Continuità e condizione: queste le chiave per lottare. L’Efes ne è consapevole e vuole tornare nei posti che contano. Il più in fretta possibile.

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