Efes-Real: gli Spagnoli vincono perché, alla fine, si chiama “Pallacanestro”

Andrea Ranieri
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Uno dei big match dell’interessantissima ultima giornata di andata, Efes-Real, non delude le aspettative a livello di equilibrio, con gli ospiti capaci di imporsi 65-73, al termine di una partita in cui i due attacchi hanno faticato molto a trovare continuità di realizzazione, pur per motivi molto diversi. Il Real insidia così il secondo posto del Barcellona, mentre l’Efes torna a perdere in casa dopo il bel successo di settimana scorsa proprio contro i Blaugrana.

  • UN CAMBIO DI PASSO DIFENSIVO. Efes-Real vede i Turchi giocare un primo tempo non certo spettacolare, soprattutto per le esecuzioni offensive, ma sicuramente molto solido. Una solidità che arriva da un cambio di passo che già si era visto contro il Barcellona. Un cambio di passo nato solo ed esclusivamente in difesa. Come ha ammesso lo stesso Ergin Ataman a metà partita, la differenza è fatta da un’aumentata pressione sulla palla, figlia soprattutto del ritrovato spirito da grande difensore di Vasilje Micic. Anche le uscite dai blocchi del Real, tra le migliori della competizione in questa situazione, vengono annullate per quasi tutto l’arco del match. Questa difesa è ciò da cui ripartire.
  • IL REAL SIGILLA L’AREA. Con l’infortunio di Anthony Randolph, Walter Tavares è esposto a una quantità sempre maggiore di minuti in campo. Questo non può che portare una tendenza molto chiara nella difesa del Real, a tratti quasi estrema: la priorità è impedire facili conclusioni al ferro, per il resto si vede. E infatti la presenza del lungo capoverdiano altera quasi tutte le parabole e le conclusioni nel pitturato, costringendo gli avversari all’arresto e tiro o a soluzioni molto perimetrali. Un dubbio però sulla difesa del pick and roll: Tavares deve fare contenimento, e Pablo Laso sembra spingerlo a contenere più alto del solito. Stasera, quando l’attaccante con palla ha girato l’angolo è finita sempre male. Il contenimento basso espone però a tiri aperti di lunghi con mano da fuori o a tiri dal palleggio degli esterni. Come risolvere l’enigma?
  • L’INCAPACITÀ DI PUNIRE. Abbiamo discusso delle chiare scelte degli spagnoli in Efes-Real (come in ogni match), veniamo alla risposta fornita dall’attacco turco. All’intervallo, sul 37-31 locale, Ataman dichiara: “Se iniziamo a segnare con costanza i tanti tiri aperti da tre punti possiamo fuggire”. Detto fatto, mai successo. La lettura del coach turco è però correttissima. La difesa del Real concede moltissimi tiri aperti sul perimetro, soprattutto da situazioni di pick and roll in cui sia coinvolto Tavares. La risposta dell’Efes è un amatoriale 7/31 dall’arco dei tre punti, col solo Rodrigue Beaubois sufficientemente preciso. Non è un caso che questo gioco si chiami pallacanestro e non “palla-nei-pressi-del-canestro”.
  • QUESTIONE DI TRANSIZIONI. In Efes-Real entrambe le compagini hanno faticato in maniera evidente ad attaccare a metà campo, soprattutto il Real, ben più in difficoltà dell’Efes nel costruire vantaggi. E allora le cose migliori a livello offensivo si sono viste in transizione, la situazione in cui sono nati quasi tutti i singoli strappi che hanno caratterizzato la gara. Va detto però che neanche questa situazione ha dato un ritmo offensivo costante alla gara, perché ancora meglio delle transizioni offensive sono state quelle difensive, attente a rallentare la palla, chiudere l’area e ad accoppiarsi coi tiratori, proprio come si dovrebbe fare a questi livelli.
  • E ALLA FINE ARRIVA CARROLL. Il Real, senza mettere in campo grandi percentuali, trova il bersaglio dal perimetro con una frequenza maggiore rispetto agli opponenti. Non riesce comunque per tutta la partita a trovare le amate soluzioni sulle uscite dai blocchi, molto ben cancellate dalla difesa dei padroni di casa. Però questa squadra è piena di campioni, capaci di punire un’avversaria che ha giocato meglio, ma ha sbagliato troppi tiri aperti. Le due bombe finali di Jaycee Carroll, la prima delle quali davvero difficile, riassume alla grande cosa significhi avere in squadra giocatori di questo calibro.
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