Alba-Zalgiris: i lituani sbagliano meno e sbancano Berlino nel 17°round di Eurolega

Eurodevotion

Lo Zalgiris Kaunas ottiene la quinta vittoria consecutiva superando 74-71 l’Alba Berlino a domicilio nel round 17 di Eurolega.

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Lo Zalgiris Kaunas deve sudare le cosiddette sette camicie per superare l’Alba Berlino 74-71 nel round 17 di Turkish Airlines Euroleague.

La squadra di Martin Schiller impiega un tempo intero per prendere le misure alla difesa decisamente aggressiva dei tedeschi. Nella ripresa, però, Lekavicius e Walkup iniziano a bucarla dal pick and roll, mentre il trio Grigonis-Hayes-Lauvergne diventa decisivo.

Per lo Zalgiris è la quinta vittoria consecutiva. Un nuovo finale in volata vincente peraltro, dopo quello di settimana scorsa contro il Bayern alla Zalgirio Arena.

Terza battuta d’arresto di fila per l’Alba Berlino, che reagisce con forza alle assenze (Eriksson, Lammers, Siva) e al pesante rovescio in casa del Real Madrid, ma non basta.

Andiamo, quindi, ad analizzare il match tra Alba Berlino e Zalgiris Kaunas nei 5 punti di Eurodevotion

Le perse dello Zalgiris, i raddoppi dell’Alba

Il piano partita di Israel Gonzalez è piuttosto chiaro. L’assistant coach di Aito Garcia Reneses, bloccato a casa dalla fresca positività al Covid, non vuole concedere libertà di iniziativa agli esterni lituani.

Pressione alta sul perimetro è il mantra. Per rispettarlo, la scelta ricade su quintetti mobili, senza un vero centro di ruolo, con 5 giocatori pronti a cambiare su tutti. I ragazzi in giallo entrano subito in partita e sembrano molto coinvolti. Grande velocità nel muovere i piedi e presenza su tutte le linee di passaggio le qualità principali messe in evidenza nei primi minuti di partita.

Un sistema di raddoppi che sfianca i portatori di palla dello Zalgiris e gli impedisce di attaccare il ferro in prima persona. Così come viene soffocata la tipica circolazione di palla degli uomini di Martin Schiller. Se c’è da concedere qualcosa, che sia il mid-range al centro della formazione ospite sullo short roll. La scelta appare netta in tal senso.

Gli effetti si vedono già alla prima sirena. Lo Zalgiris butta via 8 palloni nei primi 10 minuti. Forzati dai 6 recuperi da parte dell’Alba, che si procura così addirittura 10 conclusioni da 2 in più rispetto agli avversari (17 vs 7). Sfortunatamente per i tedeschi, non c’è un’ottima percentuale di conversione (7/17 vs 4/7) e il periodo si chiude sul 14-12.

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I minuti scanditi dal cronometro della partita prima di assistere alla prima tripla realizzata dallo Zalgiris Kaunas. La firma è di Nigel Hayes, dopo uno scarico avventuroso nell’angolo destro e, soprattutto, dopo 7 tentativi andati a vuoto.

Fatto decisamente inusuale per la squadra migliore del torneo dall’arco. Non solo della stagione in corso, ma dell’ultimo ventennio circa di Eurolega, grazie al 44,2% precedente alla palla a due di questa sera.

Il merito è completamente attribuibile alla già citata pressione difensiva dell’Alba Berlino, che non concede spazio alcuno per prendersi la conclusione piedi per terra. L’attacco di Martin Schiller non riesce proprio a trovare ritmo nel primo tempo. Chiudere sotto solo di sei, sul 37-31, è affare non da poco.

Nigel Hayes e Joffrey Lauvergne le soluzioni più costanti per Schiller

Sono loro due gli elementi che hanno fornito maggiori risposte positive nell’arco dei 40 minuti, creando i giusti presupposti per la rimonta della ripresa. Di conseguenza, per il successo alla sirena finale.

Il centro francese è bravo a creare pallacanestro per sè e per i compagni dal post-alto nel primo tempo. Nel cuore dell’area, proprio la zona di campo in cui l’Alba ha lasciato un po’ più di respiro nei primi 20 minuti di gioco.

Il numero 77 si fa apprezzare sia per la mano morbida con l’arresto e tiro, sia per la maestria con la quale riesce a muoversi sul perno. La marcatura di Johannes Thiemann viene spesso elusa sull’ultimo scivolamento laterale del lungo tedesco. Questo grazie alla finta di concludere con il lay-up sulla mano destra, per poi girarsi e andare a finire con la mano teoricamente debole.

Nella ripresa, invece, è il pick and roll con Thomas Walkup il grimaldello vincente. Alla fine ci saranno 16 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e 19 di valutazione per il giocatore reduce da una stagione travagliatissima con la maglia del Fenerbahce, ora in graduale ripresa.

Quanto all’ala grande, alla seconda stagione in maglia Zalgiris, l’ennesima prestazione solida di uno degli interpreti più versatili nel ruolo. 18 punti (7/9 al tiro), 6 rimbalzi, 2 recuperi, 2 stoppate e 24 di PIR per un giocatore non particolarmente appariscente.

Tuttavia, quando si entra nello specifico delle ragioni dietro ai risultati dei lituani, lui è uno dei primissimi riferimenti nel discorso.

Tim Schneider, l’uomo che non ti aspetti

La partita prende una brutta piega per l’Alba a inizio quarto periodo. Lo Zalgiris scappa fino al +9. C’è bisogno di una risposta immediata per impedire agli ospiti di chiudere la faccenda con largo anticipo.

Luke Sikma deve abbandonare la contesa per un problema fisico da accertare nella sua entità. L’Alba si ritrova improvvisamente senza il suo leader maximo e spalle al muro.

E’ qui che viene fuori Tim Schneider. Con le triple e con degli intelligenti tagli flash, verso il centro del pitturato, per colpire lo Zalgiris con il suo jumper dalla media. Segna praticamente tutti i suoi 11 punti nell’ultima frazione, compresa la tripla dall’angolo per il -1 a 4.7 secondi dal termine. Combatte alla grande a rimbalzo (arrivando a quota 6) per aiutare la squadra, alla ricerca del disperato recupero.

Purtroppo per lui, non sarà nulla in più rispetto a un losing effort tanto sorprendente quanto di livello.

La tradizione viene sfatata

Piccola curiosità statistica in conclusione.

Settimo confronto tra le due squadre in Turkish Airlines Euroleague, in questo secolo. Solamente la prima vittoria della squadra ospitata. Un risultato che spazza via la routine storica di questa sfida.

Lo score dice ora 4 vittorie per lo Zalgiris, a fronte dei 3 successi ottenuti dall’Alba.

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