Il caso Heurtel da un punto di vista giuridico: problemi per il Barça?

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Il caso Heurtel è sicuramente il tema della settimana in Eurolega.

Lo scalpore destato dalla decisione blaugrana di non far tornare l’atleta con la squadra da Istanbul sta facendo discutere tutta l’Europa.

Dopo la reazione di ELPA, il comunicato del club e le recentissime parole della direzione professionistica del Barcellona, è interessante sottolineare alcuni punti che derivano dall’analisi giuridica della faccenda, secondo quanto scritto dal quotidiano economico spagnolo Expansiòn.

In un articolo assai dettagliato apparso sul sito del media iberico, il giornalista Guillermo Alonso-Olarra elenca le ragioni principali per cui il Barça potrebbe dover affrontare problemi seri.

L’accordo verbale di rescissione a cui si era giunti, già firmato dal giocatore, implica una forma di risoluzione del contratto che non può essere messa in discussione dalla ritrattazione di una delle parti. Ciò sarebbe possibile solo se tale accordo andasse contro una clausola prevista dall’accordo stesso. Non esiste nessuna limitazione ad un futuro madridista del giocatore, quindi si tratta di un abuso di diritto che non può essere giustificato certamente dalla rivalità con il Real. L’articolo 1278 del codice civile iberico viene citato a supporto di quanto espresso.

Inoltre la decisione del club andrebbe contro l’articolo 35 della costituzione, che sancisce il diritto al lavoro. In questo caso, quindi, la libertà di lavorare presso un altra squadra.

Vi sarebbe anche la possibilità per l’atleta di ricorrere all’articolo 16.2 del Real Decreto 1006/1985 (26 giugno), che riporta all’articolo 50.1-c) dello statuto dei Lavoratori, invocando la risoluzione del contratto come se fosse un ingiusto licenziamento.

Si aggiunge il rischio sanitario, aggravante certa in questo periodo di pandemia, legato alla disciplina della prevenzione dei rischi sul lavoro (legge 31/1995).

Riguardo poi la possibile condotta futura di entrambe le parti, l’articolo 7.4 del suddetto Real Decreto 1006/1985 riconosce agli sportivi professionisti il diritto all’occupazione effettiva, non potendo essere esclusi da allenamenti ed attività di preparazione, pur mantenendo legale la possibilità di non partecipare alle manifestazioni ufficiali.

IL COMMENTO

Da parte nostra abbiamo soltanto voluto aggiungere dei dettagli, a forma altrui, che ci paiono importanti per meglio capire ciò che sta accadendo. Nulla di più senza voler minimamente sostenere l’una o l’altra parte.

E’ ormai chiaro che si tratta di materia che, in mancanza di un accordo che soddisfi entrambe le parti, quantomeno difficile ad oggi, finirà in tribunale, nelle diverse sedi e gradi di giudizio previsti.

Ed altrettanto certamente nessuna delle due parti ne uscirà benissimo a livello di immagine.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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