L’ultimo ballo di Campazzo è un’asfaltata al Fenerbahçe

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Ok, la partita è interessante perchè al Wizink Center scedono in campo due squadre che hanno portato a casa 3 trofei di Eurolega degli ultimi cinque assegnati, sempre presenti alle Final 4 fatta eccezione per il Real del 2016.

Ok, c’è da verificare se la crescita madrilena prosegue e se il Fener è in grado di fermare l’emorragia di risultati culminata in 5 sconfitte nelle ultime 7 gare, di cui 3 molto pesanti.

Ok, tutto bene, ma è la serata del “Facu”, perché l’ultimo ballo in Eurolega del miglior playmaker che ci sia a queste latitudini non può e non deve essere una serata normale. Crudele che non vi possa essere il pubblico.

La partita, appunto: asfaltata! Sin dalla palla a due c’è una squadra che domina ed una che subisce senza reagire. 94-74 è punteggio veritiero in una notte di luce Real e di totale buio Fener.

IL REAL? DIFESA!

La cosa l’abbiamo notata sin dai primi possessi di preseason e la prima conferma era arrivata con la Supercopa Endesa. Il Real 20/21 ha un’impostazione difensiva predominante e ben più intensa delle stagioni precedenti. Che la cosa sia legata a quell’addio di Campazzo, più o meno programmato, può anche essere e ci piacerebbe chiederlo a Coach Laso.

Certamente col progredire della condizione la faccenda è evidente. Nelle ultime due gare, ad esempio, il Real ha concesso rispettivamente 8 assist e 17 perse al Maccabi e 10 assist e 17 perse al Fenerbahçe. Non è una coincidenza.

FACU E QUALITA’

31 assist di cui 12 sono nel tabellino del fenomeno argentino. Solo 8 perse. E’ chiaro che quando tiri il 66,7% da due ed il 43,3% da tre (su 30 tentativi) è facile che il numero degli assist cresca, tuttavia è altrettanto evidente che quelle percentuali derivino dalla circolazione del pallone. Questa miscela si chiama qualità ed uno degli ingredienti chiave si chiama Facundo Campazzo. Ora è tempo di scelte perchè uno così mancherebbe a chiunque. Fiducia a chi c’è, inserendo anche talento fresco (Nunez e Spagnolo) con tutti i rischi che ne conseguono, oppure si investe sul mercato una parte di quei 6 milioni di buyout (in dollari) che il Facu garantisce? Ogni scenario è aperto

KOKOSKOV ED UN FENER CHE CHIEDE TEMPO

«Giochiamo duro, lo facciamo sempre, ma questa è la seconda miglior lega al mondo e non basta. Bisogna giocare anche bene e non fare i tanti errori che commettiamo, sia tecnicistiche che mentali».

Rispetto ed ammirazione per un Coach come Kokoskov non possono essere minimamente messi in discussione da una serie di gare negative, tuttavia il momento del Fenerbahçe porta a qualche domanda assai letta.

Il playbook del Coach, decisamente il più originale della lega insieme a quello di Trinchieri, quanto tempo necessita per essere assimilato da un gruppo peraltro nuovo in tantissimi elementi? E’ possibile, addirittura probabile, che il vero Fener si vedrà nel girone di ritorno. basterà per la lotta Playoff?

Non dimentichiamo però che c’erano fuori Vesely e De Colo, non noccioline.

ABALDE, NATO PER LASO

Miglior gara dell’anno per l’ex Valencia: 17 con 4/6 da due, 2/2 da tre e 6/6 in lunetta, conditi da 2 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi in 21’55” sul campo.

Abalde sa giocare a pallacanestro molto, molto bene. Ed è il classico profilo perfettamente aderente alla idee di gioco complete di Pablo Laso. Non esiste un lato del campo predominante, è necessario esserci sempre sui 28 metri. Tecnica, velocità, comprensione delle situazioni: oggi quel “buyout” notevole che ha fatto tanto discutere in primavera pare assai giustificato, anche in ottica futura.

DENVER NUGGETS ED ULTIMO BALLO: GRAZIE FACU!

E quindi ultimo ballo europeo è stato, visto che la prossima gara con Manresa, domenica alle 20, sempre al Wizink Center, Campazzo vestirà per l’ultimissima volta la “camiseta blanca”.

Dal 2014 ad oggi 3 campionati, 4 supercoppe, 2 coppe nazionali e 2 titoli di Eurolega.

Eterno MVP (gli ultimi tre titoli del Real lo hanno visto sollevare anche il trofeo individuale), lo abbiamo visto smazzare assist impensabili in lungo ed in largo per l’Europa.

Chiude dopo 113 gare di Eurolega a 9,3 punti, il 45,7% da due (cresciuto al 52,3 ed al 57,1% nelle ultime due stagioni), il 34,3% da tre, l’86,1% in lunetta e 5,3 assist a gara.

Da Cordoba a Denver un lungo viaggio, passando per Mar del Plata, murcia e Madrid.

I numeri non dicono nulla, la leadership e lo spettacolo garantito a chi ama il gioco dicono tutto: GRAZIE FACU! Ti guarderemo di notte…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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