Buona la prima e volare basso: l’Olimpia fa l’Olimpia, Cantù non può nulla

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Agosto è un mese particolare, tanto gradito per le vacanze quanto foriero di illusioni effimere nello sport. Nessuno meglio di chi tifa Inter lo sa bene…

Un anno fa la Milano imbattuta di preseason faceva sognare i propri appassionati, continuando quel percorso quasi trionfale ad inizio stagione per poi trovarsi davanti alla realtà di Eurolega, con pesanti strascichi anche in campionato.

Non sarà certo un convincente successo su una volonterosa ma ovviamente inferiore Cantù, peraltro da rivedere in alcuni elementi interessanti, a far gridare allo squadrone. Anche perchè allo squadrone hanno gridato già in tanti durante un sontuoso mercato: ribadirlo ora non avrebbe un grandissimo senso.

La Supercoppa italiana allargata, idea tanto carina quanto necessaria in questa stagione che è e resterà anomala, è 50% preseason e 50% manifestazione ufficiale. Essere capaci di conciliare le esigenze di preparazione con quelle del risultato è la missione vera di queste tre settimane, che daranno risposte serie ed importanti con una sola considerazione che non ci fa impazzire per una squadra che ambisce al livello alto di Eurolega. Fino all’eventuale Final 4 di Bologna, quando presumibilmente si potrebbero trovare le tre rivali designate in Italia, la prima vera Olimpia di Messina non avrà il riscontro di una sfida contro squadre di prima fascia italiane (anche se Brescia piace molto) o di di Eurolega (escluso ovviamente il quasi “scrimmage” di Cagliari). Non accadrà nemmeno nel torneo di Kaunas, perchè Zalgiris, Panathinaikos ed Alba paiono destinate alla colonna di destra della classifica europea, con i soli greci in possesso dei requisiti per provare ad ottenere qualcosa di più. Questo può essere un vantaggio per la progressione della crescita come uno svantaggio per la mancanza di riscontri soprattutto nelle criticità che possono emergere. D’altra parte le anomalie dovute a spostamenti etc sono da tenere in conto e possono causare questi intoppi. Speriamo, ma non lo crediamo, solo oggi.

La gara del Forum è una recita a senso unico. Troppa differenza di talento e di profondità, partita non poteva esserci e partita non c’è stata. Poi però, come giustamente ha sottolineato un Ettore Messina già molto deciso «bisogna andare in campo e dimostrare di essere più forti». L’Olimpia lo ha fatto, con merito.

Abbastanza inutile entrare nel dettaglio di migliori e peggiori, soprattutto per chi ha una malsopportazione genetica per le pagelle, si può tuttavia esporre tre brevi considerazioni leggermente significative.

  • Hines, Datome e Rodriguez hanno una percezione del gioco di livello superiore all’80% dei giocatori di Eurolega. Non può stupire che la differenza abissale venga confermata in partite di lega italiana. E’ quel QI cestistico che ha pochi rivali se disponi di tre atleti di questo livello. Età o non età.
  • L’ampiezza delle rotazioni è situazione chiave, per la squadra come per i singoli. Proprio la principale manifestazione europea ha dimostrato, negli anni, come vi siano giocatori che hanno avuto ruoli decisivi anche senza essere stelle, con un minutaggio limitato, magari tra gli 8′ ed i 12′. Ecco che i 12-13 elementi del roster milanese che saranno parte delle vere rotazioni europeee dovranno vivere ed interpretare al meglio questa situazione. Farsi trovare pronti e dare tutto in pochi minuti sarà uno dei passaggi fondamentali, soprattutto per i non campionissimi: in panca ci sono oggi almeno due soluzioni alternative.
  • I numeri di ieri dei rimbalzi, definiti da Pancotto “fake news”, vanno interpretati. Cantù ha raccolto 6 carambole in più: 34 a 28. Sotto le proprie plance ha avuto a disposizione 29 palloni (18 su errori da 2 ed 11 su errori da 3) ed è stata molto brava a farne propri 23 (79,3%). Milano, sotto i propri tabelloni, ha riscontrato 30 palloni (15 errori avversari sia da 2 che da 3), concedendone 11 alla squadra brianzola (63,3% di controllo per Milano). Lo scorso anno, in Eurolega, Milano è stata la penultima nella cosiddetta TRR (True Rebounding Ratio), ovvero percentuale dei rimbalzi raccolti su tutti quelli disponibili, col 48,1% (peggio solo il Fenerbahçe al 47,2%). Il dato biancorosso di ieri dice in totale di 28 su 59: numeri che vanno appunto pesati qualitativamente come giustamente diceva lo stesso Pancotto.

PS Sha’markus Kennedy e Jaaziel Dante Johnson vanno rivisti con attenzione.

(Photo: olimpiamilano.com)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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