Semifinali di Copa del Rey: le parole dei Coach

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Soddisfazione ed orgoglio sono i temi ricorrenti dopo le semifinali. Tra trofei da portare a casa, traguardi comunque raggiunti e prospettive di crescita.

Riassumiamo nel dettaglio le dichiarazioni più significative.

Jaume Ponsarnau (Valencia)

«Il Real ha fatto un grande gara e bisogna complimentarsi. Sin dalla palla due abbiamo sofferto, soprattutto Campazzo e Tavares. Avevano quasi paura ad andare entro. la difesa teneva, tranne qui sulle seconde opzioni».

«Nel terzo quarto avevamo idee più chiare, ma ci hanno messo 33 unti ed è finita lì».

«Guillem e Sam (Vives e van Rossom) hanno provato, ma contro il Real devi essere al 100%. Avremmo voluto giocare meglio una semifinale di Copa, ci è mancata, forse, la mentalità per giocare fino in fondo. Forse avrei potuto trovare altre soluzioni io stesso…».

Pablo Laso (Real Madrid)

«Sono molto felice per il lavoro di squadra, soprattutto difensivamente, dove abbiamo concesso 20 punti in 20 minuti. Tutti hanno portato qualcosa e questo è molto importante. Ora è necessario volta pagina rapidamente e pensare a domani».

«Ho avuto la fortuna di allenare grandi play, come il Chacho, Salgado, Montecchia… Nel mio ruolo sono assai critico con loro, ci parlo molto, perché credo possano sempre fare di più e abbiano la possibilità di dettare il ritmo della gara. Oggi ho Facu e Sergi, che sono straordinari, poi Nico che aiuta molto».

«Controllare le cose base, i fondamentali, ti dà sicurezza».

«Non mi preoccupo se non segnano per un po’, mi interessa che i ragazzi restino concentrati e che continuino a difendere».

«Di solito non vado a vedere la finale della Minicopa (ore 1230 Real vs Barça), ma stavolta credo che sarò un po’ più in sospeso perché sarà più equilibrata. Sono comunque sempre felicissimo che si arrivi a questa finale, perché vuol dire che il club continua il suo eccellente lavoro».

Luis Casimiro (Unicaja Malaga)

«Dobbiamo goderci questa finale. Abbiamo giocato bene, eseguendo tutto ciò che il piano partita prevedeva. Ottima difesa, alte percentuali. Il lavoro che facciamo da tempo oggi è sotto gli occhi di tutti».

«In 23 anni ho giocato 5 semifinali ed è la prima finale. Domani penserò al Real, che è fortissimo e sa giocare queste gare».

«Sono orgoglioso dei miei giocatori e felice per il pubblico. Questa, con la Supercopa a Gran Canaria, è l’esperienza che mi godo di più».

«Stiamo lavorando in maniera importante per il futuro del club. Con Ejim Adams, Elegar abbiamo già buone prospettive sul medio termine».

«I giocatori mi hanno chiesto di uscire a salutare il pubblico e mi è sembrato giusto concederlo».

«Non racconto cose per interesse, non parlo a vanvera. Il lavoro dello staff medico è stato perfetto e  dovrà esserlo anche stanotte perché ho molti giocatori acciaccati».

«Quando lavori alla costruzione di qualcosa arriva un momento in cui i pezzi vanno tutti insieme e così è stato ieri, la partita perfetta. Speriamo che questo momento si prolunghi».

«Dopo la cena, che sarà tardi, cominceremo a far veder ai giocatori che se crediamo in quello che facciamo, si può ottenere tutto. Dobbiamo essere ambizioni per la finale. Il cammino è stato lungo, con momenti amari, ma ora che siamo qui dobbiamo giocarcela».

Ibon Navarro (Morabanc Andorra)

«L’Unicaja ha dominato, dall’inizio alla fine. Quando alla stanchezza mentale si è aggiunta quella fisica, è stato ancora più difficile. Complimenti a loro per il livello eccelso della loro prestazione».

«A parità di rendimento sono migliori di noi, ma oggi hanno fatto il 200%. Non mi ha sorpreso il loro livello, quanto la nostra incapacità di rispondere».

«Se non possiamo permetterci certi giocatori, dobbiamo provarci con una grande etica, quella che questi giocatori hanno, tutti, e grazie alla quale devono dare qualcosa in più».

«Moussa (Diagne) per noi è come Messi per il Barça e siamo stati due mesi senza di lui. Felicitarsi coi giocatori ieri era facile, farlo oggi era più dura ma l’ho fatto perché essere qui è stata una grade impresa, la Liga è dura, club come Baskonia e Gran Canaria non c’erano…»

«Lasciamo Malaga con una lezione importante: il nostro cammino è buono ma bisogna continuare, con l’obiettivo dei Playoff, o almeno quello riprovarci sino in fondo».

«Se Malaga gioca ancora così sarà una bella finale».

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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