Il Panathinaikos batte un mai domo Maccabi Fox Tel-Aviv

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Parte con il piede giusto l’Eurolega del Panathinaikos di Xavi Pascual. La compagine ellenica, seppur con molta fatica, vince il match d’esordio in Eurolega contro un Maccabi Tel-Aviv mai rinunciatario e affidato ad uno Scottie Wilbekin semplicemente in serata di grazia. Nel tempio dell’Oaka, i ‘Verdi di Atene‘ si impongono con il punteggio finale di 89-84, proclamando questo match al momento come il più equilibrato tra quelli visti nella prima giornata.

Andiamo, di seguito, ad analizzare il match PanathinaikosMaccabi Fox Tel-Aviv di ieri sera, attraverso i cinque punti chiave che hanno deciso la contesa:

  • Transizione difensiva fondamentale per il Pana. Coach Javi Pascual ha preparato benissimo la sfida grazie alla transizione difensiva, che ha messo in difficoltà un Maccabi Tel-Aviv apparso organizzato e fisicamente ben attrezzato. In un match d’esordio non è semplice essere ben rodati sopratutto nella metà campo difensiva, ma l’ex head coach del Barça è stato bravo a riconoscere sin dall’inizio del match che la transizione offensiva fosse il cavallo di battaglia della squadra di coach Neven Spahija. I giochi offensivi della compagine israeliana, infatti, sono diventati un vero e proprio limite in questo match nel momento in cui la difesa del Panathinaikos riusciva a trasmettere energia nella propria metà campo.
  • Pazienza e gestione della palla efficiente è mancata in casa Maccabi Tel-Aviv. Sono ben 18 le palle perse dalla compagine israeliana contro le 11 totalizzate dalla squadra ellenica, che grazie al solito Nick Calathes (8 punti, 14 assist e 3 recuperi in questo match) ha saputo gestire con tranquillità i possessi più delicati del match. Sarà questo l’unico rimpianto di una partita preparata magistralmente dal Maccabi.
  • Aggressività difensiva e spirito guerrigliero a rimbalzo hanno tenuto in vita il Maccabi per tutto il match. Coach Spahija, grazie ai fedelissimi Michael Roll, DeAndre Kane e Alex Tyus, ha saputo sopperire all’energia offensiva del Panathinaikos grazie allo straordinario lavoro difensivo di tutti i giocatori impiegati in questo match. L’utilizzo di tanta pressione difensiva a tutto campo ha permesso alla compagine israeliana di essere avanti nel punteggio nel secondo quarto di gioco, mettendo in difficoltà i greci anche sotto le plance grazie ad un ottimo Tarik Black (14 punti e 6 rimbalzi al suo esordio in Eurolega), un discreto Johnny O’Bryant III e al subentrante Angelo Caloiaro. 
  • La forza della second-unit. Il Panathinaikos in questo esordio nella massima competizione continentale, deve ringraziare le sue risorse subentrate a partita in corso. Il merito è di uno Stephane Lasme spietato sotto le plance, di un Thanasis Antetokounmpo fondamentale nel terzo quarto per energia e applicazione difensiva su un indemoniato Wilbekin, ma sopratutto di un Matt Lojeski cinico e spietato al tiro. A tutto ciò, aggiungeteci l’esperienza di DeShaun Thomas e Nikos Pappas, avendo così totalizzato ben 53 punti degli 89 totali prodotti dall’attacco del Pana in questo match.
  • Un back-court assortito decide le partite. Sarà la chiave tecnica che deciderà probabilmente l’intera stagione dell’Eurolega, ma al Maccabi il solo Scottie Wilbekin ha dovuto fare gli straordinari in fase offensiva, assistito soltanto da un ottimo Michael Roll da 15 punti e 3 assist in questa contesa. L’MVP dell’ultima EuroCup ha chiuso il match con 24 punti messi a segno conditi da 8 assist smistati per i propri compagni, confermando che il rientro di Jeremy Pargo sarà fondamentale per la compagine israeliana specie in fase offensiva. Il Panathinaikos d’altro canto può sorridere. Il duo Calathes-Langford potenzialmente è spaventoso in termini di quantità e qualità offensiva, ma se a questi aggiungi un Matt Lojeski da 20 punti complessivi (6/7 da 2pt, 2/3 da 3pt e ben 5 rimbalzi conquistati in questo match), il Panathinaikos nel corso della stagione sarà un avversario decisamente da non sottovalutare.

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