Il Fenerbahçe ritrova il sorriso vincendo il “derby italiano” con il Bamberg

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Al Fenerbahçe e con un allenatore come Zeljko Obradovic le sconfitte pesano il doppio. Per una squadra nata e creata per vincere tutto non è facile assimilare le debacle, e quando ne arrivano due consecutive è difficile non farne un dramma. Dopo aver perso in campionato due settimane fa contro il Banvit, i gialloblu si erano rifatti ridicolizzando l’Efes domenica scorsa in Süper Ligi. Ora toccava cancellare la brutta sconfitta della scorsa settimana in Eurolega in trasferta contro l’Olympiacos, e l’incontro casalingo contro un Brose Bamberg abbastanza in ribasso era un must-win per i campioni in carica.

E la vittoria è arrivata, magari al termine di una partita non bellissima, ma il successo dei locali contro i campioni di Germania non è stato mai in discussione: 77-69 il risultato finale. Analizziamo, come di consueto, l’incontro attraverso cinque punti chiave.

  • Jan Vesely, sorvolando l’Ülker Arena. Prestazione eccezionale per l’”elicottero ceco”: Jan Vesely, con 26 punti, 11 rimbalzi, 7 falli subiti e 36 di valutazione è stato eletto MVP della giornata. Le sue spettacolari schiacciate e la sua prontezza sotto canestro sono state chiave per assicurarsi la vittoria da parte del Fenerbahçe. A parte un ottimo 9/12 in tiri dal campo, il lungo della Repubblica Ceca ha anche messo a segno 8/10 in tiri liberi, dimostrando di aver migliorato parecchio in questo fondamentale che tanto complicato può risultare a volte per giocatori della sua stazza e che due anni fa era probabilmente valso un titolo di Eurolega ai suoi.
  • Andrea Trinchieri, assente nel derby italiano. In una riunione tra le due squadre più italiane dell’Eurolega (a parte ovviamente l’Olimpia Milano) mancava un protagonista: il carismatico coach del Brose Bamberg Andrea Trinchieri, che si sta ancora recuperando da un lungo intervento alla spalla subito il mese scorso. Il greco Ilias Kantzouris, che segue Trinchieri come vice allenatore dal 2013, ha imparato anche la gestualità dal suo assente head-coach, e conta sicuramente con il totale appoggio della squadra e dello stesso Trinchieri, ma speriamo tutti di rivedere presto Andrea seduto al suo posto in panchina completamente recuperato.
  • Daniel Hackett, il migliore degli azzurri. Né Gigi Datome, né Nicolò Melli. Il miglior italiano in campo in quel di Istanbul è stato Daniel Hackett. Il playmaker del Brose Bamberg è stato schierato a partita in corso ed ha messo a segno canestri davvero belli e importanti cercando di mantenere in vita i suoi. Per lui 11 punti (5/8 dal campo), dimostrando qualità e grinta. Peccato per lui e per la sua squadra che il Fenerbahçe sia apparso superiore, ma la bella prestazione individuale resta. Non che Gigi Datome (7 punti e 4 rimbalzi) e Nicolò Melli (4 punti, 3 rimbalzi e 2 assist) abbiamo giocato male, anzi! Hanno giocato bene in squadra, come richiede un team como il Fenerbahçe.
  • Il Fenerbahçe si mantiene tra le grandi d’Europa. Con la vittoria conquistata contro il Bamberg, gli uomini allenati da Obradovic toccano già le 15 vittorie su 22 partite disputate, a due successi dal CSKA, sconfitto a sorpresa a Valencia, e iniziando ad accarezzare i Playoffs, che l’anno scorso avevano raggiunto con 18 vittorie in tutto nella regular-season. Per il Brose Bamberg, invece, dopo l’inizio promettente, ormai pensare alla seguente fase è un’utopia. La squadra ha contabilizzato 8 successi fino al momento ed è stato raggiunto dal Valencia Basket.
  • Difese protagoniste da entrambe le parti. La sfida tra Fenerbahçe e Brose Bamberg è stata in generale una partita “bruttina”, con pochi punti messi a segno da una parte e dall’altra, pochissime triple realizzate (4/21, 19% per i turchi e 6/24, 25% per i tedeschi), diverse palle perse e molta intensità. Il Bamberg ci ha provato, ma Jan Vesely ha dimostrato di sapersi disimpegnare al meglio in questo tipo di sfide e il Fenerbahçe in generale ha saputo lottare cercando la via giusta per trovare il canestro in una giornata in cui le triple proprio non ne volevano sapere di entrare.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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